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venerdì 29 novembre 2013

MORTE AGLI INNOCENTI: eutanasia dei bambini in Belgio

di Tommaso Scandroglio29-11-2013
EutanasiaIl Belgio ha battuto un funereo primato: è diventato il primo paese al mondo che consente di praticare l’eutanasia anche sui bambini, senza limiti di età. E così la vita in Belgio può essere interrotta senza soluzione di continuità dal concepimento fino ai 99 anni.
L’estensione anche ai minori e – così si sta tentando - alle persone affette da demenza della legge del 2002 sull’eutanasia è stata decisa mercoledì dalle Commissioni Giustizia e Affari sociali con 13 voti a favore e 4 contrari (i cristiano-democratici francofoni e fiamminghi e i membri del partito di estrema destra fiammingo).
Entro fine maggio il Senato dovrà esprimersi, ma il risultato è pressoché scontato e la legge quasi certamente passerà.
La proposta di legge, nata in seno al partito socialista, prevede che i medici, una volta ottenuto il consenso di entrambi genitori o dei rappresentanti legali del minore, potranno porre «fine alla vita di un bambino, qualora si trovi in una situazione medica senza uscita, in uno stato di sofferenza fisica costante e insopportabile, e che presenti una domanda di eutanasia». Oltre a ciò è richiesto che versi in uno “stadio terminale” della malattia.
Inizialmente il testo prevedeva che lo stato di sofferenza non fosse soltanto fisico ma anche psichico, ma

mercoledì 27 novembre 2013

EVANGELII GAUDIUM, La Chiesa è missionaria o non è

di Massimo Introvigne  27-11-2013
Evangelii GaudiumFormalmente datata 24 novembre 2013, giorno della chiusura dell’Anno delle fede, l’esortazione apostolica di Papa Francesco «Evangelii gaudium», che fa seguito al Sinodo del 2012 sulla nuova evangelizzazione, è stata pubblicata martedì 26 novembre. Quest’ampio documento – salvo errori, il più lungo (220 pagine) nell’intera storia delle encicliche e delle esortazioni apostoliche pontificie –, è una vera piccola – ma non piccolissima – enciclopedia sull’evangelizzazione. Il Papa afferma di essere consapevole di una mole forse «eccessiva» e che «oggi i documenti non destano lo stesso interesse che in altre epoche, e sono rapidamente dimenticati». Ma considera essenziali i temi trattati, e a tutti chiede un serio studio del testo. 
Proprio il suo carattere enciclopedico si presta facilmente a letture parziali – chi avrà tempo di leggerlo tutto? – e anche deformate. A seconda dei gusti, s’insisterà sulla nozione di «gerarchia delle verità» e sull’invito a partire nell’evangelizzazione dall’annuncio della misericordia di Dio – che impone, afferma Francesco, una riflessione attenta quando si tratta di negare la comunione a certe categorie di peccatori – anziché dai precetti morali, accompagnato da una rinnovata critica dei «pelagiani» che pensano di salvarsi attraverso un rigorismo legato a forme e schemi del passato. Oppure, al contrario, si darà spazio alla forte denuncia del relativismo – compreso quello dei cattolici che occultano la loro identità cristiana per un complesso d’inferiorità nei confronti della cultura dominante –, con ampie citazioni di Benedetto XVI, alla difesa della famiglia, alla condanna davvero durissima dell’aborto con la chiara affermazione che su questo punto – come su quello che nega il sacerdozio alle donne – la dottrina della Chiesa non cambia e non può cambiare. 
Ma qualunque lettura parziale e frettolosa, che cerca di estrarre dal documento qualche frase o

venerdì 22 novembre 2013

Scalfari: "Ho attribuito al Papa alcune cose non dette"

Il fondatore di Repubblica ammette il travisamento delle parole del Santo Padre nell'intervista pubblicata lo scorso 1 ottobre 

Roma, (Zenit.org) Giuseppe Rusconi | 198 hits

Giovedì 21 novembre 2013 Eugenio Scalfari è venuto a via dell’Umiltà, presso la Sala Stampa estera, per rispondere alle domande di una quindicina di corrispondenti là accreditati. Sono state due ore seguite dai presenti con molta attenzione: quasi tre quarti del tempo il fondatore di ‘Repubblica’ li ha dedicati a evocare e precisare origini, sviluppi, forme e contenuti dei suoi rapporti con papa Francesco. E qui due almeno sono stati i momenti scalfariani di grande interesse.
Il primo – rispondendo a una nostra domanda - quando ha detto che le sue interviste sono fatte senza registratore e neppure bloc-notes: “Cerco di capire la persona intervistata e poi scrivo le risposte con parole mie”. Anche con papa Francesco è andata così: “Sono dispostissimo a pensare che alcune delle cose scritte da me e a lui attribuite, il Papa non le condivida, ma credo anche che ritenga che, dette da un non-credente, siano importanti per lui e per l’azione che svolge”.
Secondo momento di grande interesse quando Scalfari ha dato lettura di uno scritto inviatogli da papa Bergoglio in data 23 ottobre (un mese dopo l’intervista e tre settimane dopo la pubblicazione su ‘Repubblica’), in cui Francesco ringrazia per aver ricevuto l’ultimo libro dell’intellettuale liberal “L’amore, la sfida, il destino”, anche avendo “apprezzato molto la dedica autografa”. Aggiunge poi il Papa: “Piacerebbe anche a me incontrarci ancora per approfondire i temi su cui abbiamo iniziato la nostra conversazione durante la Sua recente visita”. Segue una contro-proposta del figlio di Sant’Ignazio, riferita a una proposta di nuovo argomento di discussione avanzata dall’intellettuale liberal-democratico: invece di “Chi ha creato il male?” il Papa suggerisce “Chi ha causato il male?”. E prosegue: “Vediamo se la Provvidenza mi permetterà di trovare un momento libero” per proseguire la conversazione. La conclusione richiama come sempre la preghiera: Francesco pregherà per Scalfari

mercoledì 20 novembre 2013

Vogliono distruggere matrimonio e famiglia

di Josip Horvatiček 13-11-2013
Monsignor PozaicAnche a Zagabria c’è un gesuita che fa parlare molto di sé: è monsignor Valentin Pozaić, vescovo ausiliare della capitale croata, personalità combattiva che ama parlare senza mezzi termini. Un suo recente durissimo intervento a una conferenza sull’ideologia di genere aveva provocato una dura reazione da parte delle autorità dello Stato, che sono arrivate quasi sul punto di farlo arrestare.

Il coraggio apostolico di mons. Pozaić si è nuovamente manifestato lo scorso primo novembre, in occasione della messa di Ognissanti, presso il più grande cimitero di Zagabria, il Mirogoj, trasmessa in diretta dal primo canale della televisione pubblica. Questa messa, e la successiva preghiera e benedizione per i defunti, viene celebrata ogni anno dall’arcivescovo cardinale Josip Bozanić; è interessante notare come, in assenza del cardinale, in viaggio pastorale negli Stati Uniti, sia stato scelto a rappresentarlo proprio monsignor. Pozaić, e non, ad esempio, uno degli altri due vescovi ausiliari, l’intellettuale Mons. Ivan Šaško o il più compassato monsignor Mijo Gorski. Alla luce di ciò che è poi avvenuto, questa è stata quindi una vera e propria investitura del vescovo gesuita da parte del vertice della Chiesa zagabrese affinché, in diretta televisiva, pronunciasse un messaggio ben preciso.
Commentando il Vangelo delle Beatitudini, mons. Pozaić afferma che Gesù «parla delle beatitudini

Affido a coppie gay, la miopia dei cattolici

di Giovanna Arcuri 20-11-2013
Coppia gay con bambinoTre indizi fanno una prova. In merito alla vicenda della bambina di tre anni affidata dal Tribunale per i minorenni di Bologna ad una coppia gay si possono raccogliere almeno tre indizi per provare che parte del mondo cattolico ha capito ben poco sull’omosessualità e sulle strategie che le lobby gay stanno pianificando per naturalizzare una condizione che naturale non è.
Ecco i tre indizi. Il primo: monsignor Giovanni Silvagni, vicario generale della diocesi di Bologna, in un’intervista al Corriere della Sera di Bologna di qualche giorno fa così si esprime sulla vicenda: «In linea generale si può dire che un bambino ha bisogno di un papà e di una mamma e, quando non li ha o da loro viene allontanato, ha bisogno comunque di un contesto che riproduca quella situazione. Questo a livello generale, poi c’è il caso singolo, concreto. […] Dico che bisogna pensare al bene della bambina e alle motivazioni che hanno spinto i giudici a ritenere opportuno il suo affidamento a quella coppia piuttosto che a un’altra. Non credo – continua il prelato -  che il giudice abbia affidato la bimba a quelle persone perché omosessuali, ma solo per fare il bene del minore”.
In breve la tesi sposata da mons. Silvagni è la seguente: una cosa è la regola generale – è bene che un bambino venga educato da papà e mamma – e poi c’è l’eccezione, perché la stella polare da seguire è quella del “bene del minore”, stella che a volte ci porta a percorrere strade inusuali. Ma è proprio seguendo questa stella polare che si può affermare che mai due persone dello stesso sesso

lunedì 11 novembre 2013

Dio mi ha salvato nei lager della Corea del Nord

di Stefano Magni10-11-2013
Fotogramma del video su Hea Woo
Hea Woo scoprì il cristianesimo attraverso il martirio di suo marito, un ex comunista che a sua volta venne convertito da un gruppo di cristiani sotterranei in Cina, mentre cercava di fuggire dalla Corea del Nord. Arrestato dalla polizia cinese e riconsegnato ai suoi aguzzini, morì in carcere sotto tortura. In una delle ultime visite che poterono fargli i suoi figli, riuscì a scrivere sulle loro mani “Credete in Gesù”. «Ero scioccata al sapere che fosse diventato un cristiano – ricorda Hea Woo – ma istintivamente ho realizzato che lui avesse trovato la verità, mentre io vivevo ancora nella menzogna. Dopo sei mesi di carcere mio marito morì. Più tardi incontrai i suoi compagni di cella, che mi dissero quanto era stato buono con loro. Io iniziai a vendere tutto quel che avevo, volevo andare in Cina e trovare là una chiesa. Avevo bisogno di conoscere la verità. Trovai alcuni cristiani coreani che mi insegnarono il Vangelo. Grazie alle preghiere di mio marito e di mia madre, io abbracciai la fede».