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giovedì 19 dicembre 2013

Maria da contemplare e da amare


Riflessione su alcuni quadri del vangelo in cui ci viene presentata Maria
di mons. Domenico Sigalini

L’annunciazione
Non c’è assurdità che non possa essere vissuta con naturalezza, dice un deportato di Auschwitz, tanto è pervasivo il male nella nostra esistenza. Ci siamo talmente abituati che per sperare nella felicità dobbiamo ritenere che il male è naturale. Siamo abituati alle ingiustizie, al sopruso, al terrorismo e alla guerra. Nella filigrana di ogni nostro comportamento tesse la trama l’ombra del male. Nessuno si può chiamare fuori, anche dentro di te nascono doppi pensieri di cui ti vergogni, istinti, propensioni, sentimenti che assomigliano più alla vendetta che al ristabilimento della giustizia. Mi ha sempre, fatto meraviglia leggere nella Bibbia le infinite invocazioni a Dio perché ci liberi dal male, non ci induca in tentazione ci salvi. Ma da che cosa? ci si dice spesso nella nostra ingenuità. La nostra vita non riesce a trovarsi da sola una strada del politicamente corretto? Non siamo forse in grado di vivere un galateo condiviso, se non in tutto il mondo almeno in qualche nostra piccola comunità gruccia?
Non è possibile. Il male è più forte di noi ed esercita un implacabile contagio, fin dalle nostre origini. “E fece quel che è male agli occhi del Signore, imitando i suoi Padri”. La catena è appesa agli inizi della storia dell’umanità. È storia di sforzi titanici di bontà, ma di continue sconfitte e prevaricazioni.
Ma nel buio più fitto si apre uno squarcio di luce.
Passano sei mesi dagli eventi che hanno visto il vecchio Zaccaria restare incantato nel tempio:

mercoledì 11 dicembre 2013

Sorpresa, la risoluzione Estrela è stata bocciata

di Nicolò Fede 11-12-2013                                                                        
Manifestazione contro l'Estrela reportLa relazione sulla salute e i diritti sessuali e riproduttivi è stata definitivamente respinta dal Parlamento europeo, con un’eclatante sconfitta delle lobby anti-vita. Come spesso capita per eventi di questo tipo la data è importante: il 10 dicembre è infatti la memoria di Nostra Signora di Loreto. Come non pensare all’intervento di colei alla quale Giovanni Paolo II ha affidato l’Europa?
Dal suo canto, Edite Estrela ha deplorato “l’ipocrisia e l’oscurantismo” dei suo colleghi. Come volevasi dimostrare, quando la maggioranza non appare liberista e progressista, è categoricamente etichettata come retrograda, estremista, fascista, omofoba e via dicendo... È ciò che sta facendo anche la stampa europea nel riportare questa straordinaria notizia: sembra proprio strano che, per una volta, nelle stanze dei bottoni del nostro continente, la cultura della vita abbia avuto la meglio.
Ciò è stato possibile specialmente grazie all’azione di tanti semplici cittadini che hanno contattato i loro rappresentanti a Strasburgo, esortandoli a votare contro la relazione Estrela. Una vera valanga di e-mail, che ha disturbato non poco i politici europei. Davvero pochi tra loro, si possono contare sulle dita di una mano, hanno infatti l’abitudine di porsi domande etiche fondamentali al momento di un voto. Solo quando organizzazioni del tipo della Federazione europea delle associazioni familiari cattoliche (FAFCE) sollevano la questione, allora iniziano a rifletterci su.
La mobilitazione di cittadini in tutto il continente, poi, è stata impressionante: Citizen Go ha raccolto nel corso degli ultimi mesi circa 100.000

martedì 3 dicembre 2013

Dall'Avvento una risposta alla crisi

di LUIGI NEGRI Arcivescovo di Ferrara - Comacchio - 3 dicembre 2013

Icona della santa FamigliaL’Avvento richiama l’iniziativa straordinaria di Dio che viene a salvare il suo popolo, ed è un popolo che tanto più può avvertire la novità dell’Incarnazione quanto più in qualche modo si prepara ad essa. Ma non ci si prepara all’Incarnazione, all’incontro con il verbo di Dio che si fa carne facendo chissà quali progetti di miglioramento personale, di onestà, di capacità propria; perché semmai questo è l’antico farisaismo che non solo non si preparò, ma rifiutò l’incontro con Cristo quando Cristo venne.
Ci si prepara invece all’incontro con Lui approfondendo il senso della propria esistenza. Quindi approfondendo il senso del proprio limite, ma insieme approfondendo ciò che sta prima di ogni limite e precede ogni limite, e che è la domanda di senso, di verità, di bellezza, di giustizia, di bene, di salvezza.
Una funzione fondamentale della Chiesa in una situazione come quella che ci troviamo a vivere oggi sia quella di recuperare pienamente questa funzione educativa del cuore del popolo, dell’intelligenza del popolo, della eticità del popolo; della sua capacità di vivere dentro la grandezza della propria situazione umana senza nascondersi i limiti e i condizionamenti a cui questa esperienza umana viene sottoposta da nemici sempre più forti e da alleanze negative che qualche volta sembrano presentarsi con una forza irresistibile.
La prima consapevolezza da avere è la assoluta precarietà della situazione sociale e politica del nostro paese, caratterizzata da una crisi che rende la povertà una esperienza ormai innegabile che aggredisce ambiti, persone, situazioni che evidentemente sono vulnerabili e che non hanno quasi nessuna capacità di resistenza. Sono testimone della necessità della nostra Chiesa di essere generosi nei confronti di coloro che sono afflitti da questa povertà, sacrificando quotidianamente ingenti quantità di denaro e di mezzi materiali che consentano non dico di spuerare la povertà, ma di viverla con una certa dignità.