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mercoledì 20 novembre 2013

Vogliono distruggere matrimonio e famiglia

di Josip Horvatiček 13-11-2013
Monsignor PozaicAnche a Zagabria c’è un gesuita che fa parlare molto di sé: è monsignor Valentin Pozaić, vescovo ausiliare della capitale croata, personalità combattiva che ama parlare senza mezzi termini. Un suo recente durissimo intervento a una conferenza sull’ideologia di genere aveva provocato una dura reazione da parte delle autorità dello Stato, che sono arrivate quasi sul punto di farlo arrestare.

Il coraggio apostolico di mons. Pozaić si è nuovamente manifestato lo scorso primo novembre, in occasione della messa di Ognissanti, presso il più grande cimitero di Zagabria, il Mirogoj, trasmessa in diretta dal primo canale della televisione pubblica. Questa messa, e la successiva preghiera e benedizione per i defunti, viene celebrata ogni anno dall’arcivescovo cardinale Josip Bozanić; è interessante notare come, in assenza del cardinale, in viaggio pastorale negli Stati Uniti, sia stato scelto a rappresentarlo proprio monsignor. Pozaić, e non, ad esempio, uno degli altri due vescovi ausiliari, l’intellettuale Mons. Ivan Šaško o il più compassato monsignor Mijo Gorski. Alla luce di ciò che è poi avvenuto, questa è stata quindi una vera e propria investitura del vescovo gesuita da parte del vertice della Chiesa zagabrese affinché, in diretta televisiva, pronunciasse un messaggio ben preciso.
Commentando il Vangelo delle Beatitudini, mons. Pozaić afferma che Gesù «parla delle beatitudini
per gli innocenti, per le “pecore in mezzo ai lupi”, per il mondo del bene in lotta contro il male, per la luce in lotta contro le tenebre, per la pace nel mondo nel quale regna il disordine». Lucifero, il primo motore della rivoluzione del male nei cuori degli uomini e nel mondo, «rifiuta le beatitudini e la loro benedizione, offre Babilonia, Sodoma e Gomorra, guerre e persecuzioni, famiglie e case distrutte».
Se Dio è respinto, prosegue il vescovo ausiliare di Zagabria, cessano di valere la legge naturale e quella di Dio; l’uomo, la famiglia e la nazione si perdono, e di conseguenza «la menzogna prende il posto della verità, il male diventa qualcosa di bello, il peccato è attraente e il sacro viene deriso». L’uomo delle Beatitudini è invitato a ricordare che «la verità diventa oggetto di commercio quando l’”alzata di mano” in nome della democrazia diventa un rito in favore dell’ideologia criminale del regime del momento. Al contrario, dalle Beatitudini nasce la trasformazione della mente e del cuore, e non il rivolgimento». Da questo rivolgimento e dalla rivoluzione culturale in atto si hanno, come conseguenza, «rotture familiari e sociali, disprezzo della vita umana al suo inizio e alla sua fine, il rifiuto di quella prima benedizione biblica: “Andate e moltiplicatevi”, e invece della cultura della vita, domina la piaga della morte».
Mons. Pozaić denuncia la sistematica distruzione legalizzata del matrimonio e della famiglia, colonne portanti di una società sana: «Al posto di un’educazione sana, viene imposta l’ideologia del lavaggio del cervello, l’ottundimento della coscienza, il disprezzo dei genitori e dei loro diritti. Chi vive le Beatitudini va incontro alla persecuzione; la cristianofobia assume dimensioni dolorose in tutto il mondo e anche nella nostra bella Patria, e si manifesta attraverso una rivoluzione culturale»; essa provoca «il sovvertimento della scala dei valori, lo scombussolamento dei mezzi e degli scopi, dei valori morali e materiali, di ciò che si può comperare e vendere, e di ciò per cui non esiste prezzo: la persona, la coscienza e la libertà, l’onore e la dignità».
Celebrando la festa di Tutti i Santi, afferma Pozaić, i cristiani confermano «la bellezza e la sublimità di quella visione primordiale e integrale dell’uomo creato maschio e femmina a immagine di Dio, e questi due saranno una sola carne, e saranno portatori di nuova vita, formando, attraverso il matrimonio, una famiglia secondo il piano di Dio per il loro bene personale, per il bene della nazione e dell’umanità, della città dell’uomo sulla terra e della città di Dio in Cielo».
Il vescovo ausiliare di Zagabria ha poi concluso la sua omelia ricordando che, percorrendo il cammino che porta al traguardo delle Beatitudini, noi non siamo soli, bensì camminiamo come comunità dei figli di Dio, come Chiesa raccolta attorno alla nostra Madre Maria, Regina di tutti i santi, dei beati, dei martiri, dei testimoni della fede: «La barca di Pietro, la comunità dei santi e dei redenti, è vincitrice nelle tentazioni terrene, e anche se è segnata dalla debolezza dei passeggeri all’interno ed è colpita da persecuzioni e tribolazioni dall’esterno, essa naviga in sicurezza verso il porto sicuro della salvezza, poiché al suo timone è Cristo il vincitore».
Ovviamente l’omelia ha provocato reazioni indignate da parte dei nemici di Dio, della Chiesa e dell’uomo. Ma la novità è che monsignor Pozaić viene attaccato prendendo a pretesto le parole di papa Francesco. Ad esempio, il ministro dell’Istruzione Jovanović, il cui programma di perversione dei bambini e dei giovani nelle scuole croate può essere trovato qui, scrive sul proprio profilo Facebook: «Mons. Pozaić ha letto almeno un libro di papa Francesco!? Dopo avere ascoltato un’altra delle sue “omelie” sono sicuro che non l’abbia fatto», e giù una lunga citazione per dimostrare che papa Francesco è contrario “agli eticisti senza bontà”.

In un commento per lo Jutarnji List, anche la giornalista Jelena Lovrić contrappone il vescovo Pozaić, apostrofato come “politicamente estremista” e “demonio”, a Papa Francesco, il quale, in occasione del recente incontro con il presidente croato Josipović avrebbe «trasmesso messaggi completamente diversi, messaggi di pacificazione, comprensione e collaborazione».







 


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