"GIUSTIFICATI" DALLA MISERICORDIA RENDIAMO GIUSTIZIA AGLI UOMINI CON LA STESSA MISERICORDIA
"GIUSTIFICATI" DALLA MISERICORDIA RENDIAMO GIUSTIZIA AGLI UOMINI CON LA STESSA MISERICORDIA
E Cristo si è fatto peccato, come un agnello muto di fronte ai suoi tosatori. Il leone che si è fatto agnello per caricarsi di ogni delitto, innocente si è offerto al patibolo. Solo chi gli appartiene, chi ha sperimentato la misericordia e la liberazione dal giogo del peccato, può comprendere queste parole del Signore, e desidera vivere in esso. Anzi, è un bisogno del cuore, come dell'aria e del cibo, perché ha sperimentato, nella propria vita, una giustizia celeste, un amore che nessuno può offrire. E ha sperimentato anche che questo amore, questa giustizia, hanno il potere di giustificare, di sanare, di ricreare, di deporre, laddove vi era odio, rancore, maldicenza, menzogna, quello stesso amore che tutto copre, tutto crede, tutto sopporta, tutto perdona. La carità di Cristo, l'agape che abbraccia, dalla Croce, ogni uomo. Abbiamo sperimentato questa giustizia nella nostra vita? Non si tratta di impegnarsi ad essere buoni, è, semplicemente, lasciarci riconciliare con Dio nella Giustizia crocifissa di Cristo Gesù. La sua Giustizia, quella che brilla sulla Croce, è l’unica salvezza, l’unica via di accesso al Regno dei Cieli. E se siamo giustificati nella sua misericordia andremo naturalmente anche noi a cercare i tanti che abbiamo cancellato pensandoli "pazzi", dimenticato perché giudicati "stupidi", ferito nella nostra "ira", per riconciliarci con loro offrendo la nostra vita. Questa è la Giustizia di Dio, il perdono, sempre, senza condizioni. Il Cielo finalmente messo d'accordo con la terra, dove il Signore ci conduce giustificandoci nel "giudizio" del "sinedrio" per i nostri pensieri, e strappandoci dal "fuoco dello Sheol" che meritiamo per le nostre parole insulse e malvagie. Lasciamo dunque le nostre ipocrite offerte con le quali crediamo di resettare il cuore e, riconciliati nella giustizia misericordiosa di Dio, ci ricorderemo anche dei tanti che ce l'hanno con noi, e, in Cristo che si è offerto completamente a noi, potremo donarci anche noi quale offerta gradita a Dio, in ginocchio dinanzi a tutti quelli che, non conoscendo l'amore di Dio, azzannano la nostra vita. In noi, tutti potranno riconoscere la giustizia di Dio, e vedere spalancarsi il Cielo di una vita nuova, riconciliata, pacificata. Resistere nelle proprie posizioni, chiudersi alla misericordia di Dio sarebbe imperdonabile, la condanna ad un carcere durissimo, a dover "pagare sino all'ultimo spicciolo". E non lo stiamo vivendo forse oggi? Sempre ansiosi, sempre in debito di tempo e di sguardi; sempre di corsa e angosciati per pagare agli altri quello che non potremo mai pagare e risarcire. Come poter risarcire il male della nostra indifferenza, della gelosia, della violenza e dell’ipocrisia? Come pagare se non abbiamo neanche il “primo” spicciolo? Abbandonandosi alla misericordia di Dio, lasciandoci invadere dal suo amore perché, attraverso di noi, giunga ad ogni nostro prossimo. “Cristo ha pagato per noi il debito all’Eterno Padre” (Preconio Pasquale), e solo in Lui potremo offrire noi stessi perché ogni spicciolo d’amore sottratto ai fratelli possa essere risarcito e moltiplicato dal suo amore. Altro che sforzi e strategie, opere e sacrifici della carne, buoni solo a peggiorare ancor più le cose, ad alimentare veleni e rancori. Siamo, invece, chiamati ad accogliere oggi il suo amore che ci giustifica, e, spinti dal fuoco della misericordia, potremo correre a metterci d'accordo, a lasciarci crocifiggere da coloro ai quali, il demonio, ha rubato la speranza. Hanno diritto all'amore che abbiamo sperimentato. E non è cosa di un giorno. E' un cammino, un andare per via, cadendo e rialzandoci, abbandonando ogni pretesa pelagiana e panteista, in un'esperienza dell'amore di Dio che, in un cammino serio di conversione ella Chiesa, approfondendosi, genera amore e misericordia.
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