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martedì 15 dicembre 2020



 I CORTOCIRCUITI DIVINI CHE ILLUMINANO E FOLGORANO IL PECCATO APRENDOCI LE PORTE DEL REGNO DEI CIELI

E' splendido il Vangelo di oggi, che rivela un aspetto vero e fondamentale della vita cristiana. Da un lato le false certezze di chi presume di "farcela", d'essere pronto a compiere la volontà di Dio, il pelagiano moralista che crede di poter risolvere le questioni con le sue sole forze. Dall'altro lato la fotografia di un comunissimo e realissimo "carnal mormoratore". L'allora Card. Ratzinger affermava in una Conferenza: "La Chiesa può sorgere solo là dove l'uomo accetta la sua verità, e questa verità consiste precisamente nel fatto che egli ha bisogno della grazia. Dove l'orgoglio gli preclude questa conoscenza, egli non trova la strada che porta a Gesù".
Non a caso il Signore, ancora una volta, ci presenta una parabola con due figli, per ricordarci che l'apparenza inganna. Quanti genitori, educatori e pastori si lasciano abbacinare dalla parvenza di giustizia sfoderata dai pelagiani pii. Quanto rancore, quanta menzogna si nasconde dietro agli atteggiamenti pseudo - remissivi dei nostri figli, dei giovani, e non solo. Spesso è proprio sotto la scorza più dura, come ad esempio fu quella di San Francesco Saverio, che invece si cela un cuore docile, contrito, balbettante il desiderio di obbedire. Ignazio di Loyola confidava al segretario della Compagnia Polanco: "Tra i primi compagni, l’impasto più grezzo che mi capitò di maneggiare fu il giovane Francesco Saverio".
A volte occorre guardare ai nostri figli come a dei pubblicani e a delle prostitute, e non si tratta di un'iperbole. Metterli controluce, al chiarore del Vangelo di oggi, e lasciare che si svelino le forme autentiche del loro intimo, le loro debolezze, i loro peccati. Per aiutarli, per amarli laddove si trovano. Guardarli senza sconti, per illuminare l'ipocrisia che cela la paura, e la paura travestita da arroganza. Per accompagnare, l'uno e l'altro, sul cammino della volontà di Dio, ciascuno secondo la propria natura. Disinnescare il pelagianesimo incipiente nel figlio perfettino, e sciogliere l'acido polemico che scorre nel figlio ribelle. Educare entrambi nella certezza che la Grazia supplisce e completa sempre la natura, qualunque essa sia, senza distruggerla, come al contrario vorremmo fare noi, per toglierci d'impaccio e respirare un po' di pace. Basta invece non prendere abbagli e confondere le diverse nature: per questo è necessario restare aggrappati alla Parola di Dio, e, alla sua luce, discernere momento per momento.
Ma i due figli sono anche il paradigma di ogni relazione: quante liti potrebbero essere evitate se, invece di arrestarsi ai primi moti dell'animo altrui, alle resistenze e alle mormorazioni, sapessimo guardare oltre, con gli occhi di Dio. Egli non guarda l'aspetto, punta sempre diritto al cuore; anche quello del marito quando torna nervoso e accidioso da una giornata di lavoro e trascura sua moglie; o quello della moglie, presa nelle ragnatele dei suoi pensieri, o affogata tra pannolini, capricci e crisi adolescenziali dei figli, e vomita tutto sul marito appena rientrato; anche quando il primo impatto è con un cumulo di macerie, vite distrutte, franate sotto le scosse dei peccati. Gli occhi del Padre sanno intercettare sempre la vita che si nasconde sotto i calcinacci della storia dei propri figli. Come anche l'inganno celato dietro i villini a schiera di esistenze "a posto", senza crepe e storture.
Come quelle, tutta apparenza, dei principi dei sacerdoti e degli anziani del popolo, ma non solo. E' infatti un atteggiamento diffuso e non lontano da noi, dalle nostre famiglie, dai nostri uffici, dalle file agli uffici postali, dalle nostre riunioni di condominio, dalle vie trafficate che ci conducono ai posti di lavoro o ai luoghi delle vacanze. E sembra impossibile che il nostro cuore possa cambiare, che la pietra divenga carne. Ma c'è la Grazia. Essa è come una goccia d'acqua che instancabilmente scivola su un pezzo di ferro sino a corroderlo e a frantumarlo. E' ferro il nostro cuore oppresso dalle concupiscenze, dalle passioni, dal peso d'un passato non riconciliato. Dai peccati accumulati in una vita. Ed è acqua pura e silenziosa la Grazia che nel tempo lo bagna attraverso la predicazione, la Parola di Dio, i sacramenti, le persone e i fatti che Dio manda alla nostra vita, come in un cammino di conversione che spezzetta l'uomo vecchio sino a lasciarlo cadavere nelle acque del battesimo. Siamo duri e cocciuti, ma di tutto è più forte la Grazia d'amore del Signore.

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