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mercoledì 13 ottobre 2021

 


13 Ottobre 1917 Fatima

Oggi giornata che c’invita a guardare a Fatima. Mi commuovo ogni volta quando rileggo le cronache di quel 13 ottobre 1917 quando 70.000 persone vennero da tutto il Portogallo per assistere al miracolo che la Madonna aveva promesso. Quel posto sconosciuto al resto del mondo diventò in quell’anno, grazie alla presenza di Maria, il cuore della cattolicità con tante conversioni. Lo spirito di Fatima prosegue e tocca anche a noi mantenerlo vivo. Certamente la pandemia del covid 19 ha scombussolato tutto e nulla è più come prima. Anche in questo possiamo e dobbiamo vedere un “segno” per il mondo e un invito a rivedere la nostra vita cristiana che quando è autentica e fedele al vangelo sempre è chiamata al “martirio” in tante forme e condizioni. Dovunque giunge Maria arriva la pace e la gioia di non sentirsi abbandonati in questa valle di lacrime.
Torno simbolicamente in pellegrinaggio insieme a voi, a quella giornata scura e piovosa di ottobre 1917 nel mezzo della prima guerra mondiale. La pioggia torrenziale non impedì alla gente di accorrere numerosa. Nemmeno il fango dei sentieri fermò i fedeli dall’inginocchiarsi in umile atteggiamento. “Arrivati a Cova da Iria, racconta Lucia, vicino all’elce, spinta da un movimento interiore, chiesi al popolo che chiudessero gli ombrelli per recitare il rosario. Poco dopo vedemmo il riflesso della luce e subito dopo la Madonna sull’elce”.
La Signora apparve e si presentò come la Signora del Rosario. Ribadì il suo desiderio di avere una cappella eretta in suo nome e domandò che tutti recitassero il Rosario ogni giorno, per assicurare la fine del conflitto. Poi aprì le mani e un raggio di luce scaturì da esse illuminando il cielo. I tre bambini videro Maria Gesù Bambino e san Giuseppe, che sembravano benedire il mondo, la Madonna Addolorata e infine la Madonna del Carmelo con lo scapolare in mano. Poi avvenne il miracolo che tutti stavano aspettando: il sole apparve nel cielo, come un disco d’argento opaco, che non scaldava, non proiettava ombra, come quando c’è l’eclissi. Sembrava tremare, danzare nel cielo, diventare ora più grande, ora più piccolo, proiettando raggi multicolore, davanti agli sguardi sbalorditi di tutti i presenti. Tutti lo videro e gridarono al miracolo. Era il segno che la Vergine aveva dato.
Questa la cronaca del 13 ottobre 1917, con l’entusiasmo di una folla innumerevole. Tutti la conoscete ma è sempre bello ritornarci per gustare l’emozione di quei momenti. Abbiamo bisogno di conservarne la memoria perché come allora anche oggi si rinnovi l’entusiasmo popolare attorno a Maria, la Madre di Gesù e madre dell’umanità. Quanta gente cerca luce, chiede pace, ha sete di amore. A chi spaesato dalle circostanze pensa con paura al presente e al futuro, possiamo e dobbiamo indicare la Madonna di Fatima, come stella che guida il nostro cammino nella Chiesa e nella società. Ma dobbiamo farlo più che con le parole con la nostra vita, con il nostro esempio.
Che fare? Tornare a vivere il vangelo sul serio, restare umili, obbedienti fedeli nella Chiesa accanto al Papa e ai Vescovi in comunione con lui; non lasciarci distrarre da tanti richiami fuorvianti che circolano nella società occidentale stanca e scoraggiata, dove però si colgono anche non pochi segni di rinnovamento. La Madonna a Fatina ha indicato le armi per il combattimento della fede: “preghiera e penitenza”. In particolare ripropongo la recita del rosario quotidiana nelle famiglie. Facciamo diventare la preghiera del rosario, tanto raccomandata anche da tutti i pontefici, l’arma per battere il male e la potenza di satana e l’aiuto semplice ed efficace per trasformare il mondo. La Madonna l’ha promesso e io sono sicuro che la vittoria del suo cuore immacolato è ormai imminente. Buona giornata e insieme andiamo spiritualmente pellegrini presso la cappellina delle apparizioni a Fatima dove un mio amico ha portato questi fiori a nome mio e di tutti voi.

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