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mercoledì 5 marzo 2014

Mercoledì delle ceneri, il segreto dei cristiani

di Angelo Busetto 05-03-2014
                                                                       
Bruegel: La Quaresima ci conduce dentro il segreto della vita cristiana. Le nostre giornate scorrono indaffarate di impegni e appesantite da preoccupazioni, nel sobbalzo di opinioni e proposte che si rincorrono, mentre confusione e speranza si incrociano nell’agone nazionale e mondiale. Siamo attraversati da provocazioni e sfide, catturati da tentazioni e suggestioni: un ambaradam di opinioni, discussioni, contestazioni, proposte, avanzamenti, sviluppi, arretramenti.
Ma noi, chi siamo? Io, chi sono? Chi sono i cristiani? A quale compito siamo chiamati? Quale percorso dobbiamo intraprendere ogni giorno? Qual è la vera bellezza della vita, quale la via alla felicità?
C’è un mistero nella vita del cristiano, c’è un segreto nel suo cuore. Non ci si qualifica come cristiani in base alle pur doverose battaglie civili in favore della differenza tra uomo e donna, in favore della famiglia costituita da maschio e femmina, della libertà di educazione che spetta ai genitori, della carità verso i deboli e i poveri, dell’accoglienza a stranieri e migranti, della pace e della solidarietà tra uomini e stati. Non si è cristiani prima di tutto perché si opera per il bene comune, per il bene di persone e comunità e della società intera. Non ci qualificano nemmeno un progetto di civiltà o un programma di riabilitazione dell’uomo; né un ideale di amore e di unità, pur grande e nobile.
Il punto al quale aderisce il cristiano, e che rende lieta e certa la sua vita, è un altro. Il segreto del cristiano abita in una camera più interna; si muove in una profondità abissale eppure palese. È stato proclamato da tutta la tradizione della Chiesa, rivissuta nel limpido
magistero di Papa Benedetto e spalancata in Papa Francesco. Al loro seguito riconosciamo – come dice il Messaggio per la Quaresima - «lo stile di Dio. Dio non si rivela con i mezzi della potenza e della ricchezza del mondo, ma con quelli della debolezza e della povertà: "Da ricco che era, si è fatto povero per voi…"… È un grande mistero l’incarnazione di Dio!». Veniamo condotti dentro «il suo modo di amarci, il suo farsi prossimo a noi come il Buon Samaritano che si avvicina a quell’uomo lasciato mezzo morto sul ciglio della strada». Ritroviamo la nostra contemporaneità a Cristo, quando ci viene ripetuto che la Messa non è «una rappresentazione dell’Ultima Cena. È un’altra cosa: è proprio l’Ultima Cena. È proprio vivere un’altra volta la Passione e la morte redentrice del Signore». Il segreto del cristiano sta nel riconoscere la presenza di Cristo oggi, nell’amicizia personale con Lui. È il livello della ‘gioia del Vangelo’ proclamata da Papa Francesco. È la novità di vita goduta da Maria di Nazaret, Maria Maddalena, Simone di Galilea, Giovanni evangelista e da mille altri con loro e dopo di loro. Lo possiamo rivivere quando diventa nostra la risposta, flebile come un fiato ma certa come un raggio di sole, che Pietro ha dato alla domanda di Gesù: “Simone di Giovanni, mi ami tu?”. “Signore tu sai tutto – risponde Pietro – Tu sai che ti amo”.
A cosa serve dunque la Quaresima che comincia in questo Mercoledì delle Ceneri, se non a donarci occhi nuovi per guardare con verità Cristo; se non ad accogliere il dono di un cuore nuovo e di piedi lesti? Il segreto del cristiano risorge dal profondo dei giorni della Quaresima, nell’attrattiva di Cristo che ci rinnova corpo e anima, rifacendoci limpidi di fede e tenaci nell’amore.

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