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mercoledì 14 ottobre 2020

 


LA TORAH, SPOSA DI ISRAELE
Le parole di Gesù del Vangelo di oggi sono lampi di un cuore che arde d'amore. Sgorgano dalle viscere commosse di chi vede i fratelli del suo Popolo affaticati e oppressi sotto un giogo insopportabile. Dietro di esse si scorge l'episodio delle nozze di Cana, nozze senza vino, senza gioia. Secondo il Talmud, iI kiddush - il matrimonio vero e proprio che consente la coabitazione - avviene solo quando si studia la Torah. Le due persone che ogni anno concludono ed inaugurano il ciclo dello studio della Torà ricevono il titolo di "hatan", sposo. La Torah è la sposa che Dio ha consegnato a Israele sul Sinai. Per questo il Decalogo è chiamato il Cammino della Vita: come in un matrimonio i due non saranno più due ma una sola carne, così ogni figlio di Israele è chiamato ad essere, istante dopo istante, legato alla Torah; nel compimento di ogni precetto egli vive l'intimità e l'amore con Dio nella realtà concreta della propria vita. "L'adempimento di un precetto non è il piegarsi sotto la frusta del legislatore, ma, strettamente inteso, è la felice possibilità di dare un valore eterno a ciò che è transitorio" (N. Oswald).

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