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martedì 9 febbraio 2021

 


TOCCARE NELLA CHIESA LA PAROLA DI SALVEZZA CHE SI CARNE NELLA TERRA DELLA NOSTRA VITA
Gesù ha compiuto la traversata dalla morte alla vita e, risorto, prende terra di questo nostro lunedì per stendere il mantello della sua vittoria sul peccato e sulla morte che tutti guarisce. Allora questa nuova settimana sarà una meraviglia, qualunque cosa accadrà. Gli impegni, anche quelli più noiosi e fastidiosi, non saranno più una condanna. Le relazioni, anche quelle difficili dalle quali vorremmo sfuggire, non saranno più una tortura. Quello che ci fa paura perché presagio di dolore è invece l'oscurità nella quale Dio si rivela creatore onnipotente. La creazione, infatti, secondo la tradizione rabbinica fu proprio una liturgia, nella quale “il Santo si avvolse nella propria veste come il preposto al servizio liturgico… e si avvolse nella luce come in un manto e irradiò lo splendore del proprio fasto..." (dal Talmud). Affidiamoci alla Chiesa, l’unica che non ci giudica perché riconosce nei nostri peccati e nel nostro dolore i villaggi, le città e le campagne dove Gesù sta passando. Per questo stende il mantello di misericordia del Padre su di noi per compiere in noi una nuova creazione che trasforma la vita in una liturgia di lode. Proprio attraverso quella relazione difficile, la malattia che a detta dei medici non mi lascerà scampo, la crisi di mia figlia, l’ingiustizia della disoccupazione, nella comunità potremo toccare le frange del mantello di Gesù. Esse simboleggiavano la Torah, il cuore della Scrittura: "Avrete pertanto una frangia e quando la guarderete allora ricorderete tutti i precetti del Signore e li praticherete..." (Nm. 15, 39). Ciò significa che per ogni evento è preparata una Parola di vita capace di trasfigurare anche il dolore. Annunciando il Vangelo infatti la Chiesa ridesta in noi la memoria dell'amore di Dio che possiamo di nuovo sperimentare toccando Cristo vivo nel potere della sua Parola fatta carne nei sacramenti. Così, impareremo a vedere Cristo che sta passando proprio nei momenti più difficili di chi ci è accanto. Tutti stanno male: se il marito, i figli, la fidanzata, il collega non sperimentano l’amore di Cristo sono malati! Sposi, genitori, preti, tutti dobbiamo compiere con Cristo la traversata del perdono e della rinascita, spogliarci cioè delle nevrosi e rivestirci del mantello di Cristo. Solo così sapremo scendere nei luoghi di dolore degli altri, senza giudizi e moralismi, perché Gesù sia ovunque e tutti lo possano riconoscere in noi e così toccare il suo amore.

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