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martedì 28 ottobre 2014

Il Papa e i cristiani «del grigio» che non stanno né di qua né di là

27/10/2014
andrea tornielli città del vaticano

Nell'omelia della messa a Santa Marta, commentando un testo di san Paolo, Francesco parla dei cristiani «della luce», di quelli «delle tenebre» e di quelli «del grigio» che «una volta stanno da questa parte, un’altra da quella»

Papa Francesco
Papa Francesco
Francesco, commentando un testo di san Paolo, ha ricordato questa mattina nell'omelia della messa a Santa Marta riportata da Radio Vaticana che gli uomini si riconoscono dalle loro parole. L'apostolo invitava i cristiani a comportarsi come «figli della luce» e non come «figli delle tenebre». Ci sono quattro parole, per capire se - ha detto Francesco - siamo figli delle tenebre. «È una parola ipocrita? Un po’ di qua, un po’ di là, per stare bene con tutti? È una parola vacua, senza sostanza, piena di vacuità? È una parola volgare, triviale, cioè mondana? Una parola sporca, oscena? Queste quattro parole non sono dei figli della luce, non vengono dallo Spirito Santo, non vengono da Gesù,  non sono parole evangeliche… questo modo di parlare, sempre parlare di cose sporche o di mondanità o di vacuità o parlare ipocritamente».


Queste invece sono le parole che definiscono i figli della luce. «Lo dice Paolo: "Fatevi imitatori di Dio: camminate nella carità; camminate nella bontà; camminate nella mitezza". Chi cammina così... "Siate misericordiosi - dice Paolo - perdonandovi a vicenda, come Dio ha perdonato voi in Cristo. Fatevi, dunque, imitatori di Dio e camminate nella carità", cioè camminate nella misericordia, nel perdono, nella carità. E questa è la parola di un figlio della luce».

«Ci sono cristiani luminosi, pieni di luce – ha continuato Francesco - che cercano di servire il Signore con questa luce» e «ci sono cristiani tenebrosi» che conducono «una vita di peccato, una vita lontana dal Signore» e usano quelle quattro parole che «sono del maligno». Ma Papa Bergoglio nella breve omelia ha evidenziato come esista anche un «terzo gruppo di cristiani», che non appartengono ai primi due e dunque non sono «né luminosi né bui».

«Sono - ha spiegato - i cristiani del grigio. E questi cristiani del grigio una volta stanno da questa parte, un’altra da quella. La gente di questi dice: "Ma questa persona sta bene con Dio o col diavolo?" Eh? Sempre nel grigio. Sono i tiepidi. Non sono né luminosi né oscuri. E questi Dio non li ama. Nell’Apocalisse, il Signore, a questi cristiani del grigio, dice: "Ma no, tu non sei né caldo né freddo. Magari fossi caldo o freddo. Ma perché sei tiepido – così del grigio – sto per vomitarti dalla mia bocca". Il Signore è forte con i cristiani del grigio. "Io sono cristiano, ma senza esagerare!" dicono, e fanno tanto male, perché la loro testimonianza cristiana è una testimonianza che alla fine semina confusione, semina una testimonianza negativa».

Non bisogna dunque farsi ingannare dalle parole vuote, ha concluso il Papa, «ne sentiamo tante, alcune belle, ben dette, ma vuote, senza niente dentro». «Ci farà bene oggi pensare al nostro linguaggio e domandarci: “Sono cristiano della luce? Sono cristiano del buio? Sono cristiano del grigio? E così possiamo fare un passo avanti per incontrare il Signore”».

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