Giovedì, 16 Ottobre 2014
Il castello interiore è un libro di santa Teresa d'Ávila scritto nel 1577. L'opera è un insegnamento spirituale offerto anzitutto alle carmelitane, poi a chiunque, laico o religioso.
Teresa afferma che Dio dimora nel centro della nostra anima, ed è possibile raggiungerlo con una vita di orazione. Per questo, rifacendosi a una sua precedente visione, la santa utilizza l'allegoria dell'anima come un castello fatto di sette dimore o Mansioni.
Il castello interiore descrive quindi un viaggio spirituale, il cui scopo è l'unione d'amore con Dio.
Nella Positio per il conferimento alla santa del titolo di Dottore della Chiesa, l’avvocato della causa presentò un riassunto delle Mansioni, nel seguente modo:
Nella Positio per il conferimento alla santa del titolo di Dottore della Chiesa, l’avvocato della causa presentò un riassunto delle Mansioni, nel seguente modo:
«Questa è la principale opera teresiana, e – secondo alcuni - anche di tutta la mistica cristiana […]. Il libro si divide in sette parti, o Mansioni, di cui ognuna ha vari capitoli, eccetto le seconde Mansioni, che ha un solo capitolo.
Le prime Mansioni (2 capitoli) sono le anime che hanno desideri di perfezione, ma sono ancora immerse nelle preoccupazioni del mondo, da cui devono fuggire cercando la solitudine.
Le seconde Mansioni (1 capitolo) sono per le anime che possiedono una grande determinazione di vivere in grazia e che si danno, pertanto, all’orazione e a qualche mortificazione, tuttavia tra molte tentazioni perché non vogliono lasciare del tutto il mondo.
Le terze Mansioni (2 capitoli) sono per le anime che esercitano le virtù e l’orazione, ma con un dissimulato amore per se stessi. Hanno bisogno di umiltà ed obbedienza.
Le quarte Mansioni (3 capitoli) sono per le anime che sono già all’inizio delle realtà "soprannaturali":
l’orazione di quiete ed un principio di unione. I frutti non sono ancora stabili; le anime devono per ciò fuggire dal mondo e dalle occasioni.
l’orazione di quiete ed un principio di unione. I frutti non sono ancora stabili; le anime devono per ciò fuggire dal mondo e dalle occasioni.
Le quinte Mansioni (4 capitoli) sono già in piena vita mistica, con l’orazione di unione che è soprannaturale e che viene concessa da Dio come quando vuole, benché l'anima debba disporvisi. I veri segni di questa unione è che deve essere totale, che non manchi la certezza della presenza di Dio e che siano presenti tribolazioni e dolori in cui l'amore verso Dio sia messo alla prova. Qui è necessaria un’autentica fedeltà.
Le seste Mansioni (11 capitoli). Si giunge ad un’alta purificazione interiore dell'anima, e tra le grazie che le vengono concesse, del tutto soprannaturali, ci sono le locuzioni, estasi, ecc. È presente un forte zelo per la salvezza delle anime, che porta ad abbandonare la propria solitudine. È necessaria la contemplazione dell'umanità di Cristo per arrivare agli ultimi gradi della vita mistica.
Le settime Mansioni (4 capitoli) sono la vetta della vita spirituale, in cui si riceve la grazia del matrimonio spirituale ed un’intima comunicazione con la Trinità, da cui sgorga spontaneamente per l’anima una grande pace, rimanendone contemporaneamente attiva e contemplativa. Una contemplazione che non è solo soggettiva, ma che trascende l’uomo stesso, facendolo dimenticare di se stesso per donarsi totalmente a Cristo e alla Chiesa».
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