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mercoledì 30 agosto 2017

Siracusa 1953, la Madonna piange su un letto nuziale. Pochi anni dopo si scatena l'attacco alla famiglia






In questi giorni ricorre l’anniversario delle lacrimazioni della Madonna di Siracusa.
Il fenomeno iniziò il 29 agosto del 1953 e si protrasse per quattro giorni.
Dal volto di una madonnina di gesso iniziarono a sgorgare delle vere lacrime umane. Le analisi scientifiche ne confermarono la natura.
L’immagine si trovava sul letto nuziale di una giovane coppia di sposi.
Ed è proprio questa collocazione che ci permette di fare qualche riflessione.
La Madonna non dà segni a caso. Né relativamente al segno in sé né relativamente al luogo dove il segno si manifesta.
In questo caso il segno in sé è il pianto; il luogo, un letto matrimoniale, ovvero il segno concreto dell’unione coniugale e quindi della generazione della vita.
Molte volte la Madonna dà dei segni che hanno un valore circoscritto, cioè legato a singole persone e così tutto rimane nel silenzio. Ma se certi fenomeni sono manifesti, cioè hanno una ripercussione pubblica (l’immagine della Madonnina di Siracusa ha pianto per quattro giorni dinanzi a tantissime persone), allora vuol dire che è nella volontà della Provvidenza che sia da molti conosciuto e che abbia un significato che serva per molti.
Dunque, la Madonna di Siracusa ha pianto su un letto matrimoniale e - dicevamo - questo può attenere alla questione della vita.
Infatti sarà a partire soprattutto dagli anni ’60 che inizierà sistematicamente un attacco alla generazione della vita. Un attacco costituito dalla contraccezione chimica, dalle tecniche abortive e dalle conseguenti leggi che ne hanno permesso la legalizzazione, fino ad arrivare ai cosiddetti matrimoni omosessuali con possibile adozioni di bambini.
Ma solo un attacco esterno? Pensiamo di no.
Quando il nemico attacca è perché si è accorto che le difese iniziano ad indebolirsi. Altrimenti aspetterebbe altri momenti.
Qual è la difesa che è venuta meno? Nel periodo postconciliare, pur confermandosi l’illegittimità di separare volontariamente il fine procreativo da quello unitivo,  si è dimenticato che il fine primario di questo atto è quello procreativo.
Un indebolimento che - a nostro parere - ha in un certo qual modo permesso ciò che è avvenuto. Ha permesso cioè di sdoganare nell’immaginario di molti la contraccezione, ma anche altre turpi conseguenze. Infatti, se è possibile unirsi senza procreare, perché non è possibile procreare senza unirsi?
La Madonna Siracusa ha pianto per ciò che sapeva sarebbe avvenuto: la contraccezione, l’aborto, la profanazione e la relativizzazione del matrimonio… fino al figlio su ordinazione per soddisfare capricci e trastulli individuali.

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