Prostituzione e aborti: non è accoglienza, ma schiavitù
- 20-11-2017
La storia inizia l’anno scorso con Sandra una prostituta nigeriana che dà in mano alla mafia nigeriana le sue due sorelle, una delle quali minorenne. Con riti voodo e coercizioni tribali per suggestionarle, le due poverette vengono letteralmente sequestrate con destinazione Europa, dove la sorella maggiore le promette di farle arrivare nella civiltà, strappandole dalla miseria.
Invece le donne hanno già il destino segnato: l’organizzazione le recluta e le fa arrivare attraverso il Sahara in Libia dove entrano in contatto con arabi senza scrupoli che le imbarcano a suon di botte o minacce alla volta dell’Europa. E’ al largo delle coste di Lecce che l’imbarcazione viene intercettata e fatta sbarcare. Una volta arrivate sul suo italiano, le due ragazze vengono prese dall’organizzazione che sfrutta così le maglie troppo larghe del sistema di controllo dei richiedenti asilo. E passando da Milano arrivano a Madrid dove si ricongiungono con la sorella. Appena il tempo di essersi rallegrata per la buona riuscita del viaggio, che Sandra le spedisce al poligono Marconi, il più grande postribolo a cielo aperto della capitale.
E’ qui che – sei mesi dopo - una pattuglia di Polizia, notando la giovane età di quella minorenne, le intercetta e le interroga. La polizia spagnola viene così a sapere che le due hanno persino abortito in una clinica della città. Secondo gli investigatori si tratta della clinica Dator, l’abortificio più grande di Spagna che avrebbe stretto un patto con la Mafia nigeriana che necessita di procedura “easy” per far abortire le prostitute senza dare nell’occhio.
L’inchiesta è appena partita e – sempre dalle colonne del Mundo – i vertici della Dator smentiscono i fatti. Nelle carte della clinica infatti non risulta alcun passaggio delle due ragazze, ma è evidente che i magistrati spagnoli dovranno cercare prove ulteriori. In ogni caso, già l’inchiesta, partita dal drammatico racconto delle due sorelle, getta una luce inquietante sui traffici umani che stanno dietro alla nuova tratta delle schiave del sesso.
Le quali arrivano in Europa, guarda caso sempre passando per l’Italia, con i barconi che politici e giornali occidentali hanno deciso essere sempre carichi di rifugiati politici. In realtà, molti occupanti sono già ridotti in schiavitù da un sistema che non si vuole vedere, ma che sta facendo affari d’oro anche sfruttando l’ingenuità di una politica buonista.
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