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martedì 13 novembre 2018



DIO E LA SUA OPERA - Card. Van Thuan

A causa del tuo amore infinito, Signore, mi hai chiamato a seguirti, a essere tuo figlio e tuo discepolo.
Poi mi hai affidato una missione che non somiglia a nessun'altra, ma con lo stesso obiettivo degli altri: essere tuo apostolo e testimone.
Tuttavia, l'esperienza mi ha insegnato che io continuo a confondere le due realtà: Dio e la sua opera.
Dio mi ha dato il compito delle sue opere. Alcune sublimi,
altre più modeste; alcune nobili, altre più ordinarie.
Impegnato nella pastorale in parrocchia, tra i giovani, nelle scuole, tra gli artisti e gli operai, nel mondo della stampa,
della televisione e della radio, vi ho messo tutto il mio ardore impiegando tutte le capacità. Non ho risparmiato niente, neanche la vita.
Mentre ero così appassionatamente immerso nell'azione, ho incontrato la sconfitta dell'ingratitudine, del rifiuto di collaborazione, dell'incomprensione degli amici, della mancanza di appoggio dei superiori, della malattia e dell'infermità, della mancanza di mezzi...
Mi è anche capitato, in pieno successo, mentre ero oggetto di approvazione, di elogi e di attaccamento per tutti, di essere all'improvviso spostato e cambiato di ruolo. Eccomi, allora, preso dallo stordimento vado a tentoni, come nella notte oscura.
Perché, Signore, mi abbandoni? Non voglio disertare la tua opera. Devo portare a termine il tuo compito, ultimare la costruzione della Chiesa...
Perché gli uomini attaccano la tua opera? Perché la privano del loro sostegno?
Davanti al tuo altare, accanto all'eucaristia, ho sentito la tua risposta, Signore: «Sono io colui che segui e non la mia opera! Se lo voglio mi consegnerai il compito affidato. Poco importa chi prenderà il tuo posto; è affar mio. Devi scegliere Me! ».
Nell'isolamento a Hanoi (Nord Viet Nam),
11 febbraio 1985,
Memoria dell'Apparizione dell'Immacolata a Lourdes

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