Che tirannia è mai questa?
sono venuto alla vita – bene,
ma perché essa mi agita con le sue violente ondate?
Voglio dire una parola audace, sì audace, ma voglio dirla:
se non fossi tuo, o mio Cristo, quale ingiustizia!
Nasciamo, deperiamo, giungiamo alla fine.
Dormo, riposo, sto sveglio, cammino.
Siamo ora ammalati, ora in salute,
ora tra i piaceri, ora tra gli affanni.
Abbiamo parte alle stagioni solari e ai frutti della terra.
Moriamo e la nostra carne imputridisce:
questa è la sorte delle bestie,
che, per quanto ignobili, sono senza colpa.
Cosa dunque ho più di loro?
Niente se non Dio: se non fossi tuo, o mio Cristo, quale ingiustizia!
Gregorio Nazianzeno, A Cristo
Nessun commento:
Posta un commento