«Una lezione di civiltà» l’ha definita Hamad Mahamed, siriano, teologo, da anni imam della comunità di
Marghera. Quella che apre all’interno di Santa Maria della Misericordia a Cannaregio è una moschea vera e propria. Con tanto di preghiera del venerdì già programmata per la prossima settimana.
Marghera. Quella che apre all’interno di Santa Maria della Misericordia a Cannaregio è una moschea vera e propria. Con tanto di preghiera del venerdì già programmata per la prossima settimana.
Per fortuna il Patriarcato di Venezia non ci sta: nessuna richiesta e nessuna autorizzazione è stata rilasciata per l'allestimento di una moschea nella chiesa di Santa Maria della Misericordia. E poco importa che si tratti di un'opera battezzata dalla Biennale d'Arte, o che la chiesa fosse chiusa al culto dal 1973 ed oggi appartenga a privati e non più a realtà ecclesiastiche.
«Per ogni utilizzo diverso dal culto cristiano cattolico - scrive in una nota il Patriarcato - va richiesta autorizzazione all'autorità ecclesiastica indipendentemente da chi, al momento, ne sia proprietario; tale autorizzazione, per questo specifico sito, non è mai stata richiesta né concessa». Come a dire, di un luogo sacro, se pur inutilizzato, non si può disporre come si vuole, e vale anche per gli artisti.
«Per ogni utilizzo diverso dal culto cristiano cattolico - scrive in una nota il Patriarcato - va richiesta autorizzazione all'autorità ecclesiastica indipendentemente da chi, al momento, ne sia proprietario; tale autorizzazione, per questo specifico sito, non è mai stata richiesta né concessa». Come a dire, di un luogo sacro, se pur inutilizzato, non si può disporre come si vuole, e vale anche per gli artisti.
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