Tagliato il cordone ombelicale con il cielo, l’uomo si sente il padrone assoluto della terra
Catanzaro, Egidio Chiarella
Un vero credente non deve certo mai portare con sé l’ansia distruttrice di chi teme ogni giorno che ci sia dietro l’angolo una tragedia. La paura è una cattiva compagna, perché non solo alimenta l’ansia di ognuno, ma getta le basi per perdere l’autonomia personale, sollecitando i cuori a consegnarsi alla vera o presunta sicurezza altrui. In queste condizioni la strada per dimenticare la verità della propria natura si presenta agevole, scorrevole e purtroppo di facile percorrenza. L’errore macroscopico che ci sta scivolando sotto il naso, senza che nessuno se ne accorga, sta nel valore che oggi ha assunto la parola “Cambiamento”. Per molti cambiare significa aprirsi tout court al nuovo, anche se sprovvisti di una qualsiasi regola o di un qualsivoglia fondamento naturale che tuteli la bellezza dell’origine di ogni cosa. Rinnovarsi è un sacro dovere dell’uomo. Il vecchiume della società è un mostro a cinque teste, che serve solo a conservare una visione immobile della vita, garante di interessi di parte e di filosofie tese a manomettere la libertà degli individui. Trasformare il mondo, se si legge con saggezza la storia che passa, non può mai palesare la demolizione dell’essenza vitale e originaria di ogni essere umano. Su quest’ultima, fino ad oggi, si è fondato il progresso sociale, civile ed economico di ogni comunità, piccola o grande che sia. Il mondo, denuncia Papa Francesco, rischia la deriva del pensiero unico e con essa lo strappo fatale dal suo rapporto soprannaturale con Dio.
Tagliato il cordone ombelicale con il cielo, l’uomo si sentirà il padrone assoluto della terra ed ogni
sua richiesta, superando qualsiasi ordine naturale e morale, potrebbe trovare una risposta accomodante. Il tutto nel nome del cambiamento e del diritto personale di chiedere il riconoscimento pubblico di ogni atto, comunque consolidato nella propria quotidianità. Sulle linee di questa traiettoria, bene e male avranno limiti variabili e sfumature soggettive, così come il maschio e la femmina; l’uomo e la donna; il bianco e il nero; il bello e il brutto; il buio e la luce; la democrazia e la dittatura; il giorno e la notte, ecc. Quando si perde la propria identità, si diventa strumento manipolato nelle mani di chi impone una certa logica con la propria forza economica, politica, editoriale, confessionale e non solo! È facile infatti scadere nella complicità di chi vuole che l’uomo non sia considerato più fatto da Dio, ma verosimilmente fatto da un altro uomo. Un “vecchio trucco” di chi vuole avere nelle mani il destino del mondo, che si ripete fin dai tempi dei farisei. Leggo tra gli scritti del teologo mons. Di Bruno: “Al tempo di Gesù i Giudei si erano trasformati in un potentato religioso che esercitava una pressione così forte da costringere molte persone a non seguire Cristo Signore. Quanti lo seguivano venivano espulsi dalla sinagoga. Erano dichiarati non figli di Abramo, non eredi della promessa. Non meritevoli della speranza di Israele. I potentati moderni sono molto più astuti, più subdoli, più scaltri, più diabolici”. Il sacerdote aggiunge che quest'ultimi si servono per scopi sotterranei di testate di quotidiani, cinema, ogni altro mass-media, banche, borse, ideologie, sindacati, partiti, religione, sport, turismo, scuole di ogni ordine e grado.
sua richiesta, superando qualsiasi ordine naturale e morale, potrebbe trovare una risposta accomodante. Il tutto nel nome del cambiamento e del diritto personale di chiedere il riconoscimento pubblico di ogni atto, comunque consolidato nella propria quotidianità. Sulle linee di questa traiettoria, bene e male avranno limiti variabili e sfumature soggettive, così come il maschio e la femmina; l’uomo e la donna; il bianco e il nero; il bello e il brutto; il buio e la luce; la democrazia e la dittatura; il giorno e la notte, ecc. Quando si perde la propria identità, si diventa strumento manipolato nelle mani di chi impone una certa logica con la propria forza economica, politica, editoriale, confessionale e non solo! È facile infatti scadere nella complicità di chi vuole che l’uomo non sia considerato più fatto da Dio, ma verosimilmente fatto da un altro uomo. Un “vecchio trucco” di chi vuole avere nelle mani il destino del mondo, che si ripete fin dai tempi dei farisei. Leggo tra gli scritti del teologo mons. Di Bruno: “Al tempo di Gesù i Giudei si erano trasformati in un potentato religioso che esercitava una pressione così forte da costringere molte persone a non seguire Cristo Signore. Quanti lo seguivano venivano espulsi dalla sinagoga. Erano dichiarati non figli di Abramo, non eredi della promessa. Non meritevoli della speranza di Israele. I potentati moderni sono molto più astuti, più subdoli, più scaltri, più diabolici”. Il sacerdote aggiunge che quest'ultimi si servono per scopi sotterranei di testate di quotidiani, cinema, ogni altro mass-media, banche, borse, ideologie, sindacati, partiti, religione, sport, turismo, scuole di ogni ordine e grado.
Ogni cosa che può alterare la coscienza altrui, serve ormai per creare uomini secondo il pensiero del potentato di turno. Non dobbiamo nemmeno sorprenderci, anche se c’è da stare in guardia, se domani qualcuno possa chiedere un referendum sulla parità di genere, non da intendere come pari opportunità, tra l’altro sacro santa, ma come equiparazione delle naturali distinzioni fisiche tra uomo e donna, con tutto quello che ne può conseguire. Se un uomo rinuncia all’uso del discernimento, della lingua, degli occhi, degli orecchi, perché discerne, vede, ascolta, parla su input altrui, sappia che rinuncia alla sua stessa umanità e si candida ad essere il più grande fautore della propria e altrui disfatta. C’è scritto infatti nel libro del Siracide, in riferimento ai doni dati da Dio agli uomini: “Discernimento, lingua, occhi, orecchi e cuore diede loro per pensare. Li riempì di scienza e d’intelligenza e mostrò loro sia il bene che il male”. È un invito all’utilizzo del giusto giudizio, che mai tradisce chiunque lo eserciti correttamente nella propria vita. Quando qualcuno vede, legge, decide, opera, protesta perché un altro lo vuole, è segno che non è più da origine divina, bensì da origine di quanti vogliono privarlo della sua vera umanità. “Il cristiano è per essenza uomo fatto da Dio,” - ricorda il mio maestro spirituale - “ricreato in Cristo Gesù, lavorato quotidianamente dallo Spirito Santo, attraverso le mani sante della Chiesa”. L’uomo fatto dall’uomo è perciò un vero rinnegamento di Dio, di Cristo, dello Spirito Santo. La storia ne risente; perde l’anima; complica il suo cammino e rafforza il potere dei “nuovi farisei” che amano l’uomo nella sua sola apparenza, perché lontani da Dio e dalla Sua infinita sapienza.
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