Intervenuto all'Istituto Veritatis Splendor di Bologna, il cardinale Caffarra spiega come la libertà senza verità rischi di far perdere la concezione dell'umano.
Bologna, Antonio Gaspari |
“La libertà senza verità sta devastando l’umano. Si sta consumando un suicidio ritenuto un’autocreazione”. Lo ha detto il cardinale Carlo Caffarra stamane all’incontro “L’urgenza di un nuovo umanesimo. Verso il superamento dell’individualismo libertario”, organizzato dall’Istituto Veritatis Splendor di Bologna in preparazione del convegno Nazionale di Firenze, promosso dalla CEI nel 2015, sul tema del “Nuovo Umanesimo”L’arcivescovo di Bologna ha dato inizia alla sua riflessione citando il filosofo e teologo Robert Spaemann, secondo cui esistono “potenzialità autodistruttive del moderno”. L’illuminismo - ha proseguito - ha in sé una tendenza che conduce all’eliminazione di Dio, ma “se Dio non esiste, allora cade anche il concetto di verità” cosicchè restano soltanto le prospettive di molti singoli uomini, ma nessuna “vera” prospettiva.
Eliminando dunque la fede e la verità, lo stesso illuminismo cade e rimane solo il nichilismo. Secondo il porporato, rotto il legame tra libertà e verità svanisce il bene dell’umano, e sono almeno cinque i sintomi della "malattia mortale" che ha colpito la libertà. Anzitutto il fatto che sembra non esservi più limite all’uso delle possibilità tecniche con il rischio della tecnocrazia. Poi il profilo capitalista-utilitarista che è andato progressivamente assumendo il mercato e la grande enfasi che ha assunto la categoria di “diritto soggettivo”. Il quarto sintomo riguarda le pratiche educative: l’atto educativo sembra diventato impraticabile perché è diventato impensabile. Mentre il quinto è la separazione del logos dall’eros.
In sintesi, la ragione sembra non essere più capace di stabilire la verità circa il bene, ha evidenziato il