gennaio 24, 2016 Pippo Corigliano
Articolo tratto dal numero di Tempi in edicola
Non è demoniaca la cultura che deride la fedeltà d’amore nel matrimonio, che acconsente alla donna di sopprimere la vita che palpita sotto il suo cuore, di manipolare la vita umana, di far morire i vecchi improduttivi, di corrompere i bambini? Conclude san Paolo: «Pregate inoltre incessantemente con ogni sorta di preghiere e di suppliche nello Spirito, vigilando a questo scopo con ogni perseveranza e pregando per tutti i santi, e anche per me». Quando è che nel Vangelo Gesù loda qualcuno? Quando trova la fede, come per il centurione romano, l’emorroissa, il paralitico con i suoi amici spericolati.
Ha scritto un santo dei nostri giorni: «In primo luogo, orazione; poi, espiazione; in terzo luogo, molto “in terzo luogo”, azione» (Cammino n.82). Andrò in piazza il 30 gennaio ma non per dimostrare che “semo forti”. Non semo forti, sennò non saremmo arrivati a questo punto. Siamo piccoli e servi inutili però siamo cittadini italiani e quando ci vuole ci vuole.
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