di Carlotta Garancini
A  raccontare la loro storia sono i figli della coppia.  Nell’ultimo periodo la condizione fisica di Alexander aveva subito un  tracollo in seguito alla rottura del femore. Dopo le cure in ospedale,  l’uomo era stato riaccompagnato a casa dagli infermieri con un apposito  letto per stare disteso. Ma in quei giorni anche la salute di Jeannette  aveva iniziato a dare problemi. I letti dei due erano stati accostati  perché potessero stare vicini e stringersi la mano. Con il resto della  famiglia avevano anche festeggiato in anticipo il loro 75°anniversario  di matrimonio, che sarebbe stato il 29 giugno. Qualche settimana dopo il  ricovero, il 17 giugno, Alexander si spegne per sempre: «Quando ho  detto a mia madre che mio padre era morto – ha ricordato la figlia - lei  lo ha abbracciato e gli ha detto “È quello che volevi. Sei morto tra le  mie braccia e io ti amo. Ti amo, aspettami. Arriverò presto”». A quel  punto i figli l’hanno lasciata sola con il marito perché potesse  salutarlo. Dopo poche ore anche Jeanette se n’è andata tra lo stupore e  l’incredulità dei famigliari e degli infermieri che li assistevano.  
 
 
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