A una settimana dalla sua pubblicazione, lo "strumento di lavoro" della prossima sessione del sinodo dei vescovi sulla famiglia si rivela sempre più deludente per i paladini del cambiamento.
Il documento riproduce integralmente la relazione finale del sinodo dell'ottobre 2014. E già questa relazione segnava un netto passo indietro rispetto alla precedente "Relatio post disceptationem" di metà sinodo, frutto di un colpo di mano dei novatori subito sconfessato dalla gran parte dei padri sinodali.
Ma in più lo "strumento di lavoro" aggiunge un buon numero di considerazioni che sono il frutto della consultazione fatta nei mesi scorsi nelle diocesi di tutto il mondo, su ciascun punto della relazione finale del precedente sinodo.
E qui, di nuovo, non vi si trovano affatto delle "aperture" alle tesi dei novatori – come invece tanti giornali e agenzie hanno impropriamente titolato – ma semmai ulteriori frenate sui punti a loro più cari, quelli della comunione ai divorziati risposati, della contraccezione, delle unioni omosessuali.
Nel presentare lo "strumento" il cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario generale del sinodo, ha detto
che esso ha fatto tesoro di 99 risposte alla consultazione pervenute da conferenze episcopali e altre istituzioni gerarchiche,
Il che significa – visto il testo che ne è uscito – che la quasi totalità di queste risposte sono risultate lontane dalle spericolate proposte di cambiamento della dottrina e della pastorale del matrimonio ampiamente pubblicizzate nelle scorse settimane da alcune conferenze episcopali centroeuropee.
Il documento riproduce integralmente la relazione finale del sinodo dell'ottobre 2014. E già questa relazione segnava un netto passo indietro rispetto alla precedente "Relatio post disceptationem" di metà sinodo, frutto di un colpo di mano dei novatori subito sconfessato dalla gran parte dei padri sinodali.
Ma in più lo "strumento di lavoro" aggiunge un buon numero di considerazioni che sono il frutto della consultazione fatta nei mesi scorsi nelle diocesi di tutto il mondo, su ciascun punto della relazione finale del precedente sinodo.
E qui, di nuovo, non vi si trovano affatto delle "aperture" alle tesi dei novatori – come invece tanti giornali e agenzie hanno impropriamente titolato – ma semmai ulteriori frenate sui punti a loro più cari, quelli della comunione ai divorziati risposati, della contraccezione, delle unioni omosessuali.
Nel presentare lo "strumento" il cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario generale del sinodo, ha detto
che esso ha fatto tesoro di 99 risposte alla consultazione pervenute da conferenze episcopali e altre istituzioni gerarchiche,
Il che significa – visto il testo che ne è uscito – che la quasi totalità di queste risposte sono risultate lontane dalle spericolate proposte di cambiamento della dottrina e della pastorale del matrimonio ampiamente pubblicizzate nelle scorse settimane da alcune conferenze episcopali centroeuropee.
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