Ieri sera, alla dodicesima stazione della Via Crucis, la mia riflessione mi ha portato a quell'Ecce homo che qualche versetto prima Giovanni fa pronunciare a Pilato. Un ideale passaggio di consegne tra Gesù e il discepolo amato, che si concretizza attraverso la Madre. Ed è sempre Giovanni che capitoli prima dipinge quello stesso Gesù che si offre al Padre: per questo sono giunto a quest'ora! Padre, effusione dello Spirito, Figlio, per un amore che ...ha bisogno della Madre. Quanto mi sono apparsi lontani, insignificanti, vuoti quei proclami di libertà presunta, di amore autoreferenziale, di falsi diritti falsamente violati. Quanto mi è sembrato distante un Parlamento che legifera sul nulla, che vieta ogni confronto, che viola ogni principio.
Quanto ho percepito estraneo un mondo che non si batte per l'uomo ma cerca di annientarlo, che non riconosce l'insostituibilità della famiglia ma prova ad annullarla, che non si inchina al ruolo 'divino' di una madre generatrice di Vita ma ne fa un concetto antropologico. Poi, però, mi sono ripetuto che è per questo che Gesù è giunto a quest'ora, che la Chiesa non è del mondo ma è chiamata a operare nel mondo, che noi 'servi inutili' dobbiamo vivere per la Verità sempre, dovunque, comunque convinti che alla fine la Verità prevarrà. Gesù si offre a noi per portarci con Lui a Dio: Ecco l'Uomo.
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