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lunedì 20 marzo 2017














Giuseppe abbracciava il Figlio in quanto neonato,
lo serviva in quanto Dio.
Gioiva di lui in quanto buono
e aveva soggezione di lui in quanto giusto.
Grande paradosso!...
Chi mi ha dato che tu diventassi figlio mio,
o figlio dell'Altissimo?
Volevo licenziare tua madre.
Non sapevo che nel suo utero c'era un gran tesoro,
che avrebbe arricchito in un istante la mia povertà.
Il re Davide è sorto dalla mia tribù
e ha cinto il diadema.
A un gran abbassamento sono giunto io:
invece che re sono carpentiere.
Mi è toccato però un diadema:
nelle mie braccia sta il Signore dei diademi.
Mosè portava le tavole di pietra
che il suo Signore aveva scritto.
E Giuseppe scortava solennemente la tavola pura,
nella quale dimorava il figlio del Creatore.

S. Efrem

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