Pagine

sabato 5 settembre 2015

Agapito unisce Palestrina e Kremsmünster nella fede e nella testimonianza

Agapitus vereinigt Palestrina und Kremsmünster im Glaube und in der Bezeugung.
Ora il nostro compito è di aiutarci tutti  a un ascolto attento della Parola di Dio e a una meditazione sulle radici cristiane della nostra terra prenestina e della vostra terra di Kremsmünster. L’essere vicini a Roma, l’intrattenere rapporti commerciali, politici e religiosi con il cuore dell’impero romano è stato determinante per la vita dei nostri avi e lo è stato anche per l’arrivo del vangelo nelle nostre terre. Se a Preneste, a due passi da Roma, ben visibile e imponente c’era un centro di spiritualità paragonabile ai massimi santuari di oggi, se il desiderio di Dio vi veniva espresso in tutte le sue
sfumature pur pagane, ma sempre orientate a una ricerca di ulteriorità nella vita, questa terra era assolutamente meta dello slancio di evangelizzazione che i cristiani stavano diffondendo in Roma. Gli apostoli Pietro e Paolo hanno dovuto confrontarsi con queste spinte pagane. Paolo che aveva osato ad Atene andare all’Areopago a discutere con i sapienti per mettere nella loro coscienza un dubbio serio sulle loro credenze avrà dovuto insinuare nei prenestini la falsità del ricorso alla dea fortuna per avere ragioni vere di vita.
Ai prenestini le piccole comunità cristiane di Roma hanno annunciato il vangelo, hanno osato toglierle dall’incanto dei riti pagani. Scegliere il cristianesimo allora non è stato facile: voleva dire perdere il lavoro,  vedersi sgretolare la fama della città, ridurre i commerci. Immaginate che oggi per un qualche motivo si debba smantellare il vaticano, o il santuario di Lourdes. Immaginate quanta gente vi si opporrebbe e non tutta per grandi motivi di fede o per contenuti ideologici. I motivi che hanno aiutato i nostri avi dovevano essere molto alti  e la reazione di chi aveva interessi decisamente molto forte. Chi ha dato ai prenestini la forza di fare tutto questo? il martirio di un ragazzo. Il martirio di Agapito ha creato una tale forza di persuasione, un tale dibattito, una tale eco nelle vicende di quel tempo da trascinare la gente ad andare contro i suoi stessi interessi e a impostare la vita in maniera completamente nuova. Questa è stata la forza dei primi cristiani. A voi delle regioni del Nord Europa l’essere attratti nell’impero romano e l’essere stati evangelizzati dai primi cristiani è stato un dono di Dio.
Chi ha visto Agapito resistere a tutti i ricatti affettivi, a tutte le accuse, a tutte le torture sapeva che cosa Agapito pensava, a chi si affidava, quali parole e pensieri custodiva nel cuore. Pensava come Paolo: chi ci separerà dall’amore di Cristo? Chi potrà togliermi dal cuore l’amicizia di Gesù? sono troppo innamorato di Lui perché ci sia qualcosa o qualcuno che me ne distacchi.
Tutti conosciamo la forza dell’amore, la tenacia di due ragazzi, di due innamorati che sanno andare contro tutto e contro tutti per  vivere il loro amore.
I carnefici pensano sempre che la vita si risolva solo per gli interessi, con i soldi, con gli inganni, con le cose materiali. Il nostro cuore è fatto per cose più grandi. Credono di piegare una vita con la violenza, ma non sanno che Agapito ha davanti agli occhi la passione di Gesù, la sua promessa, i suoi gesti di dono fino alla morte. Ha sempre saputo che sarebbe stato condotto davanti ai governatori e ai re. Sapeva anche che non doveva preoccuparsi, perché sarebbe stato lo Spirito del Padre a parlare in Lui.
“L'esperienza dei martiri e dei testimoni della fede non è caratteristica soltanto della Chiesa degli inizi, ma connota ogni epoca della sua storia. Nel secolo ventesimo, poi, forse ancor più che nel primo periodo del cristianesimo, moltissimi sono stati e lo sono ancora oggi coloro che hanno testimoniato la fede con sofferenze spesso eroiche. Quanti cristiani, in ogni Continente, stanno pagando il loro amore a Cristo anche versando il sangue! Essi subiscono forme di persecuzione vecchie e recenti, sperimentano l'odio e l'esclusione, la violenza e l'assassinio. Molti Paesi di antica tradizione cristiana sono tornati ad essere terre in cui la fedeltà al Vangelo costa un prezzo molto alto. Nel nostro secolo "la testimonianza resa a Cristo sino allo spargimento del sangue è divenuta patrimonio comune di cattolici, ortodossi, anglicani e protestanti" (Tertio millennio adveniente, 37)
E’ a queste radici della fede che dobbiamo riportarci. Carissimi pellegrini e cittadini noi facciamo festa assieme stassera, ma veniamo da lì, veniamo da una vita donata fino all’ultima goccia. Siamo ancora convinti di questa fede? Abbiamo ancora in cuore desideri di bene, coraggio nel seguire i valori della nostra fede? Possiamo anche noi affermare con convinzione: “C’è mai qualcosa che ci può separare dall’amore di Cristo?”
Non ti illudere. Tutto ci separa dall’amore di Cristo: non è la spada, la persecuzione, il dolore, ma la superficialità, la vita comoda, lo sballo, la noia, il divertimento. Non siamo messi a dura prova dalla vita, ma ci scaviamo noi con le nostre mani l’infelicità.  A chi ha domande di fede non siamo capaci di rispondere se non con vecchie tradizioni che non sanno parlare e dare risposte ai giovani di oggi. L’80 % dei giovani ha domande di Dio. Se nessuno dà risposte, se il mondo adulto gliele nega, perché è ancora ideologicamente fermo al peggio del passato, se le vanno a cercare nei cimiteri o nelle messe nere.
Invece io credo che possiamo ricostruire la nostra fede, le nostre comunità; possiamo sperare in parrocchie vive, case abitabili anche dai giovani perché capaci di offrire ideali alti, il vangelo, la Parola di Gesù che non tramonta, famiglie che sanno resistere alle difficoltà immancabili della vita e che hanno il coraggio di affidarsi a Dio.
E’ una rinascita che non dipende solo da qualcuno, non è frutto solo della passione apostolica dei preti, dei frati o delle suore; è la scelta di un popolo, è la scelta che passa anche dal vostro pellegrinaggio di oggi, dalla nostra cordiale accoglienza nei vostri confronti, dalla memoria orante di sant’Agapito, purchè diventino confronti veri con la Parola di Dio, scavo nelle coscienze, affidamento al perdono di Dio, ribaltamento dei criteri della vita secondo il vangelo.

Nessun commento:

Posta un commento