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lunedì 7 dicembre 2015

Giubileo della Misericordia




Leggo tante strampalaggini sul Giubileo che si apre domani. Aleggia un equivoco: presumere che la Misericordia rinneghi la Verità per scegliere la strada diplomatica, facile, del generico quieto vivere. Non è così, la misericordia è in primis un giudizio, anzi, è la forma più alta di giudizio perché presuppone afflato di compassione verso la miseria altrui (morale o spirituale) intesa come presupposto su cui opera la pietà.
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La misericordia non è strategia buonista ma resurrezione, necessita di pentimento e quindi di un buon confessore - magari anche "duro" come deve essere un buon prete visto che esiste anche l'ira di Dio - e non dello sguardo autoassolutore su se stessi.
La Misericordia è quel mezzo che permette l'incontro tra la Verità e il peccatore, e allora il punto non è sull'essere perfetti ma se un mondo che sputa sulla Verità è disposto a riconoscere i propri peccati o se, al solito, non ha capito nulla anche stavolta e si gioca la carta della misericordia ora per giustificare la sua affezione al peccato, ora per godere dei propri peccati come se il disarmo debba essere unilaterale.

Gennaro Rossi

7 dicembre 2015

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