Mons. Jia Zhiguo è controllato giorno e notte e vive affianco alla cattedrale di Zhengding. Spesso egli viene portato via per una o due settimane “in vacanza”, ossia per corsi di indottrinamento e di lavaggio del cervello per convincerlo ad aderire all’Associazione patriottica.
Nonostante ciò, “è stupefacente – commenta una suora – che così tante persone abbiano potuto radunarsi per così tanto tempo e nessuno sia stato arrestato. È probabile che vi fossero poliziotti in borghese, mescolati alla folla, ma non è successo nulla”.
L’apertura solenne della Porta santa a Zhengding è stata preceduta da una processione e poi da una serie di letture tratte dalla Misericordiae Vultus, la bolla di papa Francesco per l’indizione del Giubileo. Dopo l’apertura della Porta, si è svolta la cerimonia eucaristica. Per l’occasione, quel giorno vi era solo quella messa.
Da anni il governo cinese tenta di eliminare le comunità sotterranee, non registrate, che compiendo atti religiosi fuori controllo, si macchiano di azioni “criminali”. Per questo molto spesso i sacerdoti implicati sono imprigionati. Negli ultimi mesi si registra pure una forte pressione verso i sacerdoti e i vescovi sotterranei a iscriversi all’Associazione patriottica, anche dietro allettamenti e ricompense in denaro.
Pur essendo controllato a vista, mons. Jia Zhiguo è stimato dalla polizia e dalla popolazione. Per molto tempo, nella sua casa egli ha dato ospitalità a circa 200 bambini abbandonati e portatori di handicap, prendendosene cura personalmente, insieme ad alcune suore e fedeli
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