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giovedì 5 marzo 2020



L' AMORE DELL'ETERNA SAPIENZA di S. Luigi Maria Grignion de Montfort

CAPITOLO XV
MEZZI PER ACQUISTARE
LA DIVINA SAPIENZA

PRIMO MEZZO: UN DESIDERIO ARDENTE
I. - Necessità del desiderio della Sapienza
[181] Fino a quando, figli degli uomini, avrete il cuore duro e rivolto verso la terra? Fino a quando amerete la vanità e cercherete la menzogna? [
211] Perché non volgete i vostri occhi ed i vostri cuori verso la divina Sapienza? Di tutte le cose che si possono desiderare è la più desiderabile. Per farsi amare dagli uomini rivela la propria origine, mostra la propria bellezza, sfoggia i propri tesori ed in mille modi attesta il desiderio che gli uomini la bramino e la cerchino.
«Desiderate le mie parole...[
212] La Sapienza previene, per farsi conoscere, quanti la desiderano... [213] Dunque il desiderio della Sapienza conduce al regno... Onorate la Sapienza,perché possiate regnare per sempre [214]».
II. - Qualità di tale desiderio

[182]
Il desiderio della Sapienza deve essere un gran dono di Dio, se è ricompensa alla fedele osservanza dei comandamenti di Dio! «Se desideri la Sapienza, osserva i comandamenti; allora il Signore te la concederà ... [
215] Rifletti sui precetti del Signore, medita sempre sui suoi comandamenti: egli renderà saldo il tuo cuore, e il tuo desiderio di Sapienza sarà soddisfatto [216]».
Infatti «la Sapienza non entra in un'anima che opera il male, né abita in un corpo schiavo del peccato» [
217]. Occorre che tale desiderio della Sapienza sia santo e sincero nell'osservanza fedele dei comandamenti di Dio. Esiste infatti un'infinità di stolti e pigri che hanno mille desideri, o piuttosto mille velleità di bene. Ma tali desideri non producono fuga dal peccato, né violenza a se stessi e sono perciò desideri falsi e menzogneri che uccidono e dannano. «I desideri del pigro lo portano alla morte» [218].Anche lo Spirito Santo, il maestro della scienza, «rifugge dalla finzione, se ne sta lontano dai discorsi insensati, è cacciato al sopraggiungere dell'ingiustizia» [219]

III - Esempi

[183]
Salomone, modello dato a noi dallo Spirito Santo nell'acquisto della Sapienza, non l'ha ricevuta se non dopo averla lungamente desiderata, cercata e chiesta: «Per questo pregai e mi fu elargita la prudenza; implorai e venne in me lo Spirito della Sapienza... [
220] Questa ho amato e ricercato fin dalla mia giovinezza, ho cercato di prendermela come sposa, mi sono innamorato della sua bellezza ... [221] Andavo cercando come prenderla con me [222]».Bisogna essere come Salomone e Daniele, uomini di desiderio, per ottenere questo grande tesoro della Sapienza.

SECONDO MEZZO: UNA PREGHIERA CONTINUA
I. - Necessità della preghiera continua
[184] Più un dono di Dio è grande e più difficile è ottenerlo. Quali preghiere, dunque, quali fatiche non esige il dono della Sapienza, il più grande fra tutti i doni di Dio! Ascoltiamo che cosa dice la Sapienza stessa: «Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto» [
223]. Come se dicesse: «Volete trovarmi? Dovete cercarmi. Volete entrare nel mio palazzo? Dovete bussare alla porta. Volete avermi? Dovete chiedermi. Nessuno mi trova se non mi cerca; nessuno entra da me se non bussa alla porta; nessuno mi ottiene se non mi chiede. Tutto, invece, è concesso alla preghiera». La preghiera è l'ordinario canale per il quale Dio comunica le sue grazie, in modo speciale la Sapienza. Il mondo invocò per 4 millenni l'incarnazione della divina Sapienza. Maria si preparò durante quattordici anni con la preghiera per riceverla nel suo seno. Salomone la possedette dopo averla lungamente chiesta e con ardore straordinario: «Mi rivolsi al Signore e lo pregai, dicendo con tutto il cuore... [224] Dammi la Sapienza, che siede in trono accanto a te [225]». «Se qualcuno di voi manca di Sapienza, la domandi a Dio, che dona a tutti generosamente e senza rinfacciare, e gli sarà data» [226]. Notate. Lo Spirito Santo non dice: se qualcuno manca di carità , di umiltà , di pazienza ecc., che pure sono virtù eccellenti; ma «se qualcuno manca di Sapienza», perché con questa si chiedono tutte le virtù in essa racchiuse. Per averla occorre, quindi, chiederla. Ma come?

II. Qualità della preghiera
[185] 1) Bisogna chiedere con fede viva e ferma, senza esitazione: «La domandi però con fede, senza esitare» [
227]. Chi possiede fede vacillante non deve attendersi di ottenerla: «Non pensi di ricevere qualcosa dal Signore un uomo che ha l'animo vacillante» [228].

[186] 2) Bisogna chiedere con fede pura, senza appoggiare la domanda a consolazioni sensibili, visioni o rivelazioni particolari.
Benché tutto ciò possa essere una cosa buona e vera - come lo fu presso alcuni santi - è sempre pericoloso fidarvisi. La fede è tanto meno pura e meritoria, quanto più si fonda su queste grazie straordinarie e sensibili.
Quanto lo Spirito Santo ci dice delle grandezze e bellezze della Sapienza, dei desideri di Dio di darla a noi, del nostro bisogno di possederla, sono motivi sufficienti per farcela desiderare e chiedere a Dio con tutta la fede e la premura possibili.

[187] La fede pura è il principio e l'effetto della Sapienza nell'anima nostra. Più si ha fede e più si ha la Sapienza; più si ha la Sapienza e più si ha fede. Il giusto - o il sapiente - vive solo di fede [
229] senza vedere, sentire, gustare e tentennare. «Dio l'ha detto o l'ha promesso!», ecco la pietra fondamentale di ogni sua preghiera e di ogni sua azione. Anche se gli pare naturale che Dio non abbia occhi per vedere la sua miseria, orecchie per ascoltare le sue domande, braccia per abbattere i suoi nemici, mani per dargli aiuto. Anche se è assalito da distrazioni, dubbi e tenebre dello spirito, da illusioni della fantasia, da disgusti e noie del cuore, da tristezze ed agonie dell'anima. Il sapiente non chiede di vedere cose straordinarie come le hanno viste i santi, né di gustare dolcezze sensibili nell'orazione e nelle pratiche di pietà . Chiede con fede la divina Sapienza, sicuro che gli sarà concessa [230] molto più che se un angelo fosse disceso dal cielo per assicurarglielo.
Dio infatti ha detto: «Chi chiede ottiene» [
231]. Quelli che chiedono a Dio nel modo giusto, ottengono ciò che chiedono. «Se dunque voi, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito Santo (lo spirito di Sapienza) a coloro che glielo chiedono!» [232].

[188] 3) Bisogna chiedere con perseveranza. Per possedere questa perla preziosa e questo infinito tesoro, occorre usare una santa importunità presso Dio, altrimenti non la si avrà mai.
Non si faccia come tante persone che domandano grazie a Dio, ma quando hanno pregato per un periodo considerevole di tempo, magari per anni interi, e vedono di non essere state esaudite, si scoraggiano e smettono di pregare, persuase che Dio non le voglia accontentare. Così perdono il frutto delle loro preghiere e offendono Dio, che si compiace solo nel donare e che sempre esaudisce in un modo o nell'altro le preghiere ben fatte.
Dunque, chi vuole ottenere la Sapienza, deve chiederla giorno e notte, senza stancarsi e senza scoraggiarsi. Mille volte beato chi la otterrà dopo dieci, venti, trent'anni di preghiera, od anche un'ora prima della morte! E se la ricevesse solo dopo aver trascorso tutta la vita a cercarla, chiederla e meritarla con ogni sorta di fatiche e di croci, si persuada di non riceverla per giustizia, come una ricompensa, ma per pura misericordia, come una elemosina.

[189]
No, no, non sono affatto queste anime negligenti ed incostanti nella preghiera e nella ricerca quelle che otterranno la Sapienza! Bensì le somiglianti a quell'amico che, di notte, va a bussare alla porta di un altro amico per chiedergli in prestito tre pani. In tale parabola o racconto è la stessa Sapienza ad indicarci il modo con cui bisogna domandarla per ottenerla.
L'amico bussa e raddoppia i colpi e la preghiera, quattro o cinque volte, con più forza ed insistenza, benché indebita sia l'ora, verso mezzanotte, benché l'altro sia a letto, e benché ne sia stato respinto e rimandato due o tre volte come imprudente ed importuno. Alla fine, l'amico è talmente importunato dalle richieste dell'altro, che si alza, apre la porta e gli dà quanto chiede [
233].

[190]
Ecco come dobbiamo pregare per ottenere la Sapienza. Presto o tardi, infallibilmente, Dio, che vuol essere importunato, si leverà , aprirà la porta della misericordia e ci darà i tre pani della Sapienza: il pane di vita, il pane dell'intelletto e il pane degli angeli.
Ecco una preghiera dettata dallo Spirito Santo per chiedere la Sapienza:

III. Preghiera di Salomone per ottenere la divina Sapienza

[191]
1. Dio dei padri e Signore di misericordia,
che tutto hai creato con la tua parola,
2. che con la tua Sapienza hai formato l'uomo,
perché domini sulle creature fatte da te
3. e governi il mondo con santità e giustizia
e pronunzi giudizi con animo retto,
4. dammi la Sapienza che siede in trono accanto a te
e non mi escludere dal numero dei tuoi figli,
5. perché io sono tuo servo
e figlio della tua ancella, uomo debole e di vita breve,
incapace di comprendere
la giustizia e le leggi.
6. Se anche uno fosse il più perfetto
tra gli uomini,
mancandogli la tua Sapienza,
sarebbe stimato un nulla.

[192] 7. Con te è la Sapienza
che conosce le tue opere,
che era presente quando creavi il mondo;
essa conosce che cosa è gradito ai tuoi occhi
e ciò che è conforme ai tuoi decreti,
8. Inviala dai cieli santi,
mandala dal tuo trono glorioso,
perché mi assista
e mi affianchi nella mia fatica
e io sappia ciò che ti è gradito.
9. Essa infatti tutto conosce e tutto comprende,
e mi guiderà prudentemente nelle mie azioni
e mi proteggerà con la sua gloria.
10. Così le mie opere ti saranno gradite;
io giudicherò con equità il tuo popolo
e sarò degno del trono di mio padre.
11. Quale uomo può conoscere
il volere di Dio?
Chi può immaginare
che cosa vuole il Signore?
12. I ragionamenti dei mortali sono timidi
e incerte le nostre riflessioni,
13. perché un corpo corruttibile
appesantisce l'anima
e la tenda d'argilla
grava la mente dai molti pensieri.
14. A stento ci raffiguriamo le cose terrestri,
scopriamo con fatica
quelle a portata di mano;
ma chi può rintracciare le cose del cielo
15. Chi ha conosciuto il tuo pensiero,
se tu non gli hai concesso la Sapienza
e non gli hai inviato
il tuo Santo Spirito dall'alto?
16. Così furono raddrizzati
i sentieri di chi è sulla terra;
gli uomini furono ammaestrati
in ciò che ti è gradito;
essi furono salvati
per mezzo della Sapienza»
[
234].

[193] All'orazione vocale bisogna aggiungere l'orazione mentale che rischiara lo spirito, infiamma il cuore e rende l'anima capace di ascoltare la voce della Sapienza, di gustare le sue dolcezze e di possedere i suoi tesori.
Per me, non trovo nulla di più efficace per attirare dentro di noi il regno di Dio, la Sapienza eterna, quanto l'aggiungere alla preghiera vocale l'orazione mentale, unendo alla recita del santo Rosario la meditazione dei quindici misteri che esso contien

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