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lunedì 30 marzo 2020


Oggi, 22 ottobre, è il giorno di Papa Giovanni Paolo II: le sue ...
LA LETTURA TEOLOGICA E PROFETICA DELLA STORIA E IL SUO LEGAME CON LA SOFFERENZA E LA FAMIGLIA.
La "NECESSITA'" della sofferenza personale di San Giovanni Paolo II illumina la quarantena in famiglia come una "necessità nella necessità", per offrire tutto insieme alle nostre famiglie per la salvezza della famiglia. E la necessità della nostra sofferenza di oggi e di ogni giorno, e di quella di tanti fratelli soli, malati o che sono già passati all'altra riva. E' il mistero tremendo della necessità per Gesù di soffrire e prendere la Croce, necessità dovuta ai nostri peccati. La necessità della sofferenza di Cristo in noi oggi è la prospettiva salvifica e celeste che ci dona S. Giovanni Paolo II.
TUTTO PER IL VANGELO, PER DIVENTARNE PARTECIPI CON QUESTA GENERAZIONE.
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E io vorrei che, attraverso Maria, sia espressa oggi la mia gratitudine per questo dono della sofferenza nuovamente collegato con il mese mariano di maggio. Voglio ringraziare per questo dono. Ho capito che è un dono necessario. Il Papa doveva trovarsi al Policlinico Gemelli, doveva essere assente da questa finestra per quattro settimane, quattro Domeniche, doveva soffrire: come ha dovuto soffrire tredici anni fa, così anche quest’anno.
Ho meditato, ho ripensato di nuovo a tutto questo durante la mia degenza in ospedale. E ho trovato di nuovo accanto a me la grande figura del Cardinale Wyszynski, Primate della Polonia (del quale ricorreva ieri il 13 anniversario della morte). Egli, all’inizio del mio Pontificato, mi ha detto: “Se il Signore ti ha chiamato, tu devi introdurre la Chiesa nel Terzo Millennio”. Lui stesso ha introdotto la Chiesa in Polonia nel secondo millennio cristiano.
Così mi disse il Cardinale Wyszynski. E ho capito che devo introdurre la Chiesa di Cristo in questo Terzo Millennio con la preghiera, con diverse iniziative, ma ho visto che non basta: bisognava introdurla con la sofferenza, con l’attentato di tredici anni fa e con questo nuovo sacrificio. Perché adesso, perché in questo anno, perché in questo Anno della Famiglia? Appunto perché la famiglia è minacciata, la famiglia è aggredita.
Deve essere aggredito il Papa, deve soffrire il Papa, perché ogni famiglia e il mondo vedano che c’è un Vangelo, direi, superiore: il Vangelo della sofferenza, con cui si deve preparare il futuro, il terzo millennio delle famiglie, di ogni famiglia e di tutte le famiglie.
Volevo aggiungere queste riflessioni nel mio primo incontro con voi, carissimi romani e pellegrini, alla fine di questo mese mariano, perché questo dono della sofferenza lo devo, e ne rendo grazie, alla Vergine Santissima. Capisco che era importante avere questo argomento davanti ai potenti del mondo. Di nuovo devo incontrare questi potenti del mondo e devo parlare. Con quali argomenti? Mi rimane questo argomento della sofferenza. E vorrei dire a loro: capitelo, capite perché il Papa è stato di nuovo in ospedale, di nuovo nella sofferenza, capitelo, ripensatelo!
Domenica, 29 maggio 1994

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