Secondo il fine esegeta F. Manns, sullo sfondo del Vangelo di oggi vi è un brano del Midrash Tannaim che commenta il passo di Deuteronomio 33,5; in entrambi si ricorda il dono della Legge: "il problema che preoccupa l'autore del midrash è quello dell'autorità che ha il diritto di interpretare la Legge e di dedurne la halakah, cioè l'interpretazione giuridica. Quando il principe raduna gli anziani per deliberare sull'halakah, allora il regno dei cieli si realizza in essi in alto... Anzi, il regno è una realtà interiore che si realizza in essi, che, riuniti intorno al principe, hanno la "chiave" della scienza, ma anche la "chiave" del regno, poiché da essi dipende la realizzazione attuale del Regno dei Cieli... L'espressione legare-sciogliere significa innanzitutto il potere di interpretare la Scrittura, e di derivarne i comportamenti da indicare al popolo. Ora, questo potere di fissare la Halakah viene dato a Pietro, la roccia, che riunisce i presbiteri" (F. Manns). Tutti abbiamo bisogno della Pietra che ci aiuti a discernere gli eventi, per non restarne ciecamente irretiti; di Pietro e della Chiesa perché ci illuminino con la Parola di Dio e il Magistero il cammino che ci fa giungere alla misura della pienezza di Cristo, cui siamo chiamati ad arrivare per essere realmente adulti nella fede. Non è un caso che il capitolo seguente quello di oggi, inizi con “sei giorni dopo …” introducendo così l’episodio della Trasfigurazione; con il riferimento alle "tende" o "capanne" che Pietro vuole issare, l'autore ci offre l'indizio per inquadrare l'episodio accaduto sul monte Tabor durante la festa delle capanne (sukkoth); essa seguiva proprio di "sei giorni" la festa dello Yom Kippur, o Giorno dell'espiazione, il grande giorno del perdono, l'unico dell'anno nel quale il Sommo Sacerdote entrava nel Santo dei Santi del Tempio e vi pronunciava il nome di Dio: "Era dunque questa festa dell'Espiazione che era stata scelta da Gesù per fare la domanda sulla propria identità e ottenere da Simone la professione di fede. Era anche la data scelta per dare un nuovo nome a Simone e annunziargli il suo destino... Gesù desidera che venga pronunciato il nome divino nella nuova prospettiva in cui la liturgia dell'Antica Alleanza troverà il suo compimento. Quando Simone lo proclama Figlio del Dio vivente, risponde a questo desiderio. Pronuncia il nuovo nome divino... Senza saperlo, Simone svolge il ruolo del Sommo Sacerdote che, nella festa dell'Espiazione, proclamava il nome di Dio; lo fa esprimendo la sua fede nel Figlio di Dio, un Figlio che è Dio." (Ignace de La Potterie). Mentre nel Tempio il Sommo Sacerdote in carica Kaipha pronunciava il Nome dell'Altissimo, "nella regione di Cesarèa di Filippo", in pieno territorio pagano, Pietro - Keypha, il nuovo Sommo Sacerdote, annuncia il "Tu" di Colui che avrebbe perdonato ogni peccato, confessando la fede della Chiesa in Gesù di Nazaret, il Messia atteso, "il Cristo, il Figlio del Dio vivente". Il suo Nome non è più pronunciato nel chiuso e nel segreto del Santo dei Santi, ma annunciato in mezzo alle strade, nelle "periferie" del mondo, laddove tu ed io siamo immersi, con una familiarità e una confidenza che ci trascina, in un istante, nel cuore stesso di Dio: "Tu" sei Dio, "Tu" mio fratello, e amico, e sposo. Da quel giorno Pietro e la Chiesa annunceranno la fede che vince il mondo in ogni suo centimetro quadrato, pronti a sporcarsi come Gesù alla ricerca di ogni pecora perduta. Così noi, chiamati a riconoscere l'amore di Dio nelle situazioni più difficili, laddove il peccato "lega" gli uomini al dolore e alla morte per "scioglierli" nella libertà dei figli di Dio. "Beati" noi, allora, che siamo stati chiamati ad essere una pietra su cui ogni uomo possa posare i suoi dolori, le incertezze e i dubbi: beati noi, scelti per annunciare il Vangelo, e per questo, in ogni circostanza, il potere infinito dell'amore di Dio risplendente nella Gloria della sua risurrezione, ci terrà stretti alla sua Croce, chiave del regno di Dio: con Lui e in Lui, nella comunione della Chiesa unita a Pietro, sperimenteremo in tutto che "le potenze degli inferi non prevarranno su di essa", mentre il Vangelo del regno sarà annunciato a ogni uomo.
J. Tissot. Vade retro satana |
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