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giovedì 7 luglio 2016


La Polonia protegge il concepito. L’ira di Bruxelles

Lo scorso 1° Giugno la Commissione europea ha adottato un Parere in merito alla situazione in Polonia. La Commissione europea aveva già commentato lo stato della democrazia e dei diritti nel paese precedentemente. La Commissione europea e il suo Vice Presidente Timmermans hanno fatto notare come ” lo stato di diritto è uno dei fondamenti […]

L’agitazione montante attorno alla Polonia e al suo Governo trova in queste settimane un teatro di scontro riguardo alla recente riforma delle competenze della Corte Costituzionale Polacca, riforma giudicata incostituzionale dalla stessa e criticata dalla Commissione di Venezia.
Lo scorso 1° Giugno la Commissione europea ha adottato un Parere in merito alla situazione in Polonia. La Commissione europea aveva già commentato lo stato della democrazia e dei diritti nel paese precedentemente. La Commissione europea e il suo Vice Presidente Timmermans hanno fatto notare come ” lo stato di diritto è uno dei fondamenti […]

Lo scorso 1° Giugno la Commissione europea ha adottato un Parere in merito alla situazione in Polonia. La Commissione europea aveva già commentato lo stato della democrazia e dei diritti nel paese precedentemente.
La Commissione europea e il suo Vice Presidente Timmermans hanno fatto notare come ” lo stato di diritto è uno dei fondamenti dell’Unione europea”. E’ proprio vero, ma allo stesso tempo, molte volte è valorizzato ovunque nei trattati dell’Unione europea, il ‘principio della sussidiarietà’, il ‘rispetto’ della storia nazionale, la cultura e le tradizioni ecc.
Non abbiamo, grazie al Cielo, una unica tradizione nazionale giuridica tra i Paesi europei, né alcuno può affermare con certezza che una legislazione nazionale sia più rispettosa della ‘Rule of Law’ di un altra. Porto un semplice esempio: la nuova riforma costituzionale e la relativa nuova legge elettorale approvata dal Parlamento italiano negli ultimi due anni e che verrà sottoposta a referendum nel prossimo ottobre, potrebbe produrre diversi effetti:
  1. il partito di maggioranza relativa, con un solo voto di maggioranza anche avendo ottenuto solo il 25% dei voti, potrebbe avere la maggioranza assoluta (55%) nel Parlamento e, abolito il Senato, si troverebbe a Governare da solo. Con l’aggravante del candidato a Primo Ministro che compila le liste di partito e decide l’elezione o meno dei deputati;
  2. il Primo ministro e la sua maggioranza di eletti, potrebbe decidere non solo l’intera composizione del board del sistema televisivo e radiofonico pubblico, ma anche la grande parte dei Giudici Costituzionali e delle Corti amministrative dello Stato.
Non c’è nessuna notizia su un interessamento né preoccupazione da parte della Commissione di Venezia, né della Commissione Europea. Strano, molto stravagante e preoccupante anche il silenzio di Bruxelles.
Ci sono molte evidenze di violazioni delle ‘Rules of Law’ da parte di molti paesi dell’Unione e su moltissimi aspetti che riguardano i diritti umani fondamentali come la libertà di educazione, i diritti dei genitori e dei bambini, la vita umana, la dignità umana, la libertà religiosa per i cristiani etc. Eppure per il Vice Presidente della Commissione Timmermans, per la Commissione, per alcuni Gruppi Politici Europei (Liberali e Socialisti) e talune note NGO’s finanziate dal noto filantropo, solo la Polonia  violerebbe i trattati e le regole democratiche generali? Strano molto strano, preoccupante abuso di ‘doppi standars’ nelle valutazioni e nelle decisioni europee.
Mi colpisce infatti che proprio in questi stessi mesi la Polonia stia approvando una ferma e chiara legislazione contro l’aborto e favorevole al rispetto dei diritti umani e di quella dignità umana così ampliamente ricordata e affermata dal Trattato sull’Unione Europea. Come mai le stesse forze politiche, le stesse Ngo’s che attaccano la Polonia e chiedono di applicare la procedura sanzionatoria prevista dall’Art.7 del Trattato, sono quelle che ‘agitano’, ‘sostengono’, ‘organizzano’ proteste e piccole manifestazioni contro la approvazione della nuova legge sul divieto all’aborto in Polonia?
Strano, molto strano, inaccettabile.
Infatti nel Trattato sull’Unione Europea si dice:
  “ Preambolo:
(…) Ispirandosi alle eredità culturali, religiose e umanistiche dell’Europa, da cui si sono sviluppati i valori universali dei diritti inviolabili e inalienabili della persona, della libertà, della democrazia, dell’uguaglianza e dello Stato di diritto,
(…) CONFERMANDO il proprio attaccamento ai principi di libertà, democrazia e rispetto dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali e dello Stato di diritto,
(…) DESIDERANDO intensificare la solidarietà tra i loro popoli rispettandone la storia, la loro cultura e le loro tradizioni,
(…) DECISI ad agevolare la libera circolazione delle persone, garantendo nel contempo la sicurezza dei loro popoli, attraverso la definizione di uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia, in conformità alle disposizioni del presente trattato e del trattato sul funzionamento del Unione europea,
Titolo I
Disposizioni comuni
(…) Art.2. L’Unione si fonda sui valori del rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell’uguaglianza, dello Stato di diritto e rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti a minoranze. Questi valori sono comuni agli Stati membri in una società caratterizzata dal pluralismo, dalla non discriminazione, la tolleranza, la giustizia, la solidarietà e dalla parità tra donne e uomini. “
Dunque la Polonia, con l’approvazione di questa nuova legge salvaguardare la vita umana, inclusa quella del concepito e per vietare l’aborto, dovrebbe essere portata ad esempio verso tutti i Paesi Europei, proprio perché unica nazione a rispettare pienamente gli impegni sottoscritti nel Trattato fondamentale dell’Unione. O no?
Infatti, la Polonia proteggendo la vita umana del concepito, della madre, del padre, con la nuova legge rispetta pienamente anche una serie di diritti umani tra cui la UN Declaration on the Rights of the Child of 20 November 1959, Convention on the Rights of the Child of 20 November 1989: “The child, by reason of his physical and mental immaturity, needs special safeguards and care, including appropriate legal protection, before as well as after birth”.
Con al nuova legge, la Polonia rispetta pienamente e realizza le previsioni della sua Costituzione:
“The Republic of Poland shall ensure the legal protection of the life of every human being” (Article 38) and All persons shall be equal before the law” (Article 32).
La Polonia rispetta i Giudici e la Corte Costituzionale, infatti la nuova legge sull’aborto dà seguito alle decisioni della Suprema Corte:
Since its onset, human life becomes the value protected under the Constitution. This applies also to its prenatal stage” (Judgment of the Constitutional Tribunal of 28 May 1997, case no. K 26/96) e
(…) any doubts regarding the protection of human life shall be ruled in favour of this protection (in dubio provita humana) ( Judgment of the Constitutional Tribunal of 7 January 2004, case no. K 14/03).
Infine, la Polonia con questa proposta di nuova  e ampia legge di protezione della vita (inclusa la vita del concepito) rispetta pienamente la volontà e la richiesta popolare dell’intera (certamente di larghissima parte) società polacca. Non si deve dimenticare che la democrazia è un valore europeo, nonostante a Bruxelles ci si dimentichi spesso di questo fondamentale ordine civile. In Polonia da molti anni ci sono proposte di  emendamenti ed iniziative legislative popolari per limitare o vietare l’aborto. Milioni di cittadini polacchi in questi anni hanno firmato queste proposte ed esponenti di diversi gruppi politici parlamentari di maggioranza e opposizione e di ogni schieramento hanno sostenuto queste modifiche in Parlamento. Quindi la Polonia, nel promuovere una legislazione a favore delle vita e dignità umana, non solo pienamente rispetta (forse unica nazione europea) il Trattato sull’Unione Europea, non solo dà compimento alla Dichiarazione Onu sui diritti del  bambino, non solo rispetta chiaramente la propria Costituzione e la Corte Costituzionale ma, ascolta e rispetta la voce democratica e il desiderio popolare. Questo sarebbe il peccato ‘mortale’ di cui si accusa la Polonia? Povera Europa, non ho solo ha smarrito le proprie radici cristiane, ma anche ogni logica, buonsenso e coerenza.

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