Fontgombault, l'umile gloria della tradizione monastica e il sobrio splendore della liturgia cattolica
«Mistero di tutte queste vite nascoste nel corso dei secoli, consumate dietro le mura. Mistero insondabile e che tuttavia, attraverso gli interrogativi che pone al cuore degli uomini del mondo, può condurre ciascuno, secondo vie diverse, alle porte di un Mistero ancora più grande, davanti al quale solo il Silenzio è eloquente...».
Queste parole introducono il documentario dedicato all’Abbazia Notre-Dame di Fontgombault, monastero benedettino francese della Congregazione di Solesmes.
Fontgombault, la cui divisa Fons Amoris significa "Fontana d’Amore", sembra un luogo preservato dagli oltraggi del tempo, un luogo ancorato nella storia mediante la testimonianza che reca di una tradizione vivente, radicata nel Cristo morto e risorto per tutti gli uomini.
Così scriveva Paul Valéry: «Occorrerà ben presto costruire dei chiostri rigorosamente isolati, dove non entreranno né le onde né le foglie; nei quali sarà coltivata l’ignoranza di ogni politica, si disprezzerà la fretta, il numero, gli effetti della massa, delle sorprese, del contrasto, della ripetizione, della novità, della credulità. Sarà là che un certo giorno si andranno a considerare attraverso le grate alcuni esemplari di uomini liberi».
Un forte richiamo per il mondo questo richiamo a una vita così radicale, austera, ma fonte di gioia, di pace e di libertà interiore.
Perché una tale scelta, o piuttosto per Chi? Difficile dire tutto, o mostrare tutto, perché l’essenziale è una questione della fede...
Nessun commento:
Posta un commento