Caro direttore,
tempi duri per i cattolici, su tutti i fronti, a partire da coloro che dichiarano apertamente di essere cattolici.
Ci sono cattolici che hanno votato per la legge Cirinnà sulle unioni civili, arrivando addirittura a difendere apertamente tale scelta scellerata, sconfessando così una storia ultramillenaria ed una tradizione buona, che traeva la sua origine da una civiltà senza pari originata dalla gloriosa presenza giudaico-cristiana.
Ci sono cattolici che, tutto sommato, accetterebbero la legge sul fine vita passata alla Camera dei Deputati, la quale, di fatto, introdurrebbe anche nel nostro Paese l’eutanasia e renderebbe legittimo il suicidio assistito, come qualche incauto magistrato ha già anticipato, anche contro la legislazione tuttora vigente.
C’è la potente lobby LGBT che, con ogni sotterfugio, sta introducendo nelle nostre scuole l’aberrante e irrealistica cultura gender, i cui fautori, paradossalmente, hanno il coraggio di dire che tale cultura non esisterebbe. Intanto, però, dicono ai bambini ed ai ragazzi cose dell’altro mondo, scandalizzandoli e togliendo loro ogni certezza nella solidità della realtà. A fronte di questa avanzata, molte famiglie rimangono indifese e senza reazione, quasi avessero timore ad educare veramente i propri figli.
Questa stessa lobby sta portando un attacco senza precedenti alla possibilità di esprimere liberamente e pubblicamente pensieri diversi dai loro, tacciando di “omofobia” (ma che vuol dire?) chiunque osi distanziarsi dal pensiero collettivo che vorrebbero imporre. Esemplare è quanto sta avvenendo allo psicologo “cattolico” Gianfranco Ricci, il quale rischia di essere emarginato dal suo ordine solo per avere sostenuto che per la buona educazione di ogni bambino occorre la presenza di una madre e di un padre. Neppure le più elementari evidenze possono più essere dette.
A fronte di questa inquietante situazione, che non ha precedenti, il mondo cattolico sembra non solo diviso (come piace al demonio, il re delle divisioni), ma anche generalmente (sono poche le eccezioni) frastornato e come impaurito di affermare la verità delle cose e la giustezza delle idee, contravvenendo così al comando evangelico di parlare sempre con chiarezza e coraggio (ma sappiamo che il coraggio non se lo può dare chi non ce l’ha)
In questi giorni, è caduta un’altra tegola sulla testa dei cattolici (speriamo che il colpo li faccia rinsavire) da parte del Movimento 5 Stelle, che in questi ultimi tempi alcuni cattolici hanno cercato di corteggiare. Nella preparazione on line del proprio programma in vista delle prossime elezioni politiche, tale movimento sta proponendo di azzerare ogni finanziamento alle scuole paritarie, che, nella massima parte, sono di origine o di ispirazione cattolica. Tale proposta è palesemente anticostituzionale, in quanto viola palesemente gli articoli 29, 30, 31, 33 e 34 della nostra carta fondamentale e non riconosce la realtà dei fatti, che ci dicono che tante scuole paritarie stanno svolgendo una funzione fondamentale per la crescita culturale e professionale del popolo italiano. Gli inconsapevoli grillini dovrebbero sapere che se tali scuole dovessero chiudere per mancanza di sostegno economico, le scuole statali sarebbero al collasso ed un governo stellato sarebbe destinato al fallimento. Ancorché irragionevole, deve essere preso sul serio il pensiero pentastellato, anche perché esso è già stato attuato dalla giunta comunale di Torino, capitanata da una fedele grillina. Spero che questo episodio ridesti la coscienza civile dei cattolici che hanno a cuore la loro presenza in uno dei settori fondamentali della vita sociale.
A mio parere, la Chiesa italiana in quanto tale dovrebbe indicare decisamente nella libertà di educazione uno dei punti fondamentali, anzi essenziali, per una vita veramente democratica del nostro Paese. Penso che debba finire il tempo dei tentennamenti.
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